Taccuino Liberale #69

Ultimo Taccuino del 2025, che apre con gli auguri per tutti i lettori e le lettrici per un sereno periodo di festività ed un 2026 liberale, liberista e libertario, perché a differenza di quelli che deprecano il famoso (e a volte anche famigerato) neoliberismo (ovviamente ritenuto turbo e selvaggio), di liberalismo e liberismo in questo Paese non ce n’è mai stato abbastanza e per il futuro non ci sono nuvolette rosa all’orizzonte. 

Ma i giovani di questo Paese meritano speranza e libertà maggiore di quella che il Parlamento sa dare loro con emendamenti come quello sulla riduzione della validità a fini contributivi del riscatto dei titoli di studio, o la paventata andata al fronte o l’infinita burocrazia per provare a costruirselo un lavoro, piuttosto che trovarlo.

La media d’età degli attuali componenti dei due rami del Parlamento è di 51 anni, e sono stati eletti da elettori che hanno un’età media che si aggira intorno ai 50-60 anni, così come il governo in carica, nonostante la giovane età della premier, ha un’età media che si aggira intorno ai 60 anni, rendendolo uno degli esecutivi più “anziani” degli ultimi anni. 

Guardano quindi al loro futuro politico con attenzione, alle loro classi elettorali di riferimento per età, così come fanno i sindacati, ormai con sezioni pensionati decisamente più rilevanti di quelle dei lavoratori attivi ˗ nel 2024, la Cgil contava oltre 5,17 milioni di iscritti totali, di cui circa 2,5 milioni (quasi il 50 per cento) erano pensionati (2.419.020), mentre gli attivi erano circa 2,75 milioni ˗ e offrono il conto sempre più pesante alle nuove generazioni

Auspicare la rivoluzione liberale, che venga organizzata e realizzata dai giovani, per i soli giovani, lasciando al socialismo e statalismo tutti gli altri, affezionati alla famosa critica al neoliberismo selvaggio, potrebbe essere davvero il salto quantico verso la modernizzazione concreta di questo Paese.

Il vero augurio per il nuovo anno è che si inizi ad intraprendere un percorso virtuoso affinché questo paese venga considerato dai giovani migliori terra fertile dove crearsi un lavoro, dove creare valore e godere dei frutti della propria attività lavorativa, invece che essere considerato ancora un Paese dove da centinaia di anni è meglio fuggire e trovare fortuna e riconoscimento altrove. 

Insomma, prìncipi in casa propria e non più sudditi. Auguri a tutti, ma un po’ di più ai giovani sagaci e amanti della libertà liberale, liberista e libertaria.

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Aggiornato il 19 dicembre 2025 alle ore 12:38