Medicina a Km 0

Riapriamo lo spazio di Medicina a Km 0 del 2025 con Angelo Aliquò, direttore generale dell’Azienda ospedaliera San Camillo-Forlanini, l’ospedale più grande del Lazio con circa mille posti letto ed oltre 24mila ricoveri l’anno. Il San Camillo si estende su un’area di 40 ettari, ha un Pronto soccorso di 6500 metri quadrati, un ospedale nell’ospedale, ed un parco enorme con alberi secolari.  

Al momento dell’intervista con Aliquò, erano stati effettuati 104 trapianti di fegato, grazie al Poit ‒ il Polo Trapianti Interaziendale ‒ che ha raggiunto un obiettivo senza precedenti: ha spento 100 candeline per i cento trapianti effettuati in meno di un anno nel 2024. Superati già ampiamente, quindi, perché il San Camillo-Forlanini e l’Inmi Spallanzani sono centri di eccellenza; il 40 per cento dei pazienti arriva da altre regioni d’Italia. Un risultato che proietta il dipartimento interaziendale, diretto dal professor Giuseppe Maria Ettorre, tra i principali centri europei per i trapianti di fegato. In precedenza gli interventi venivano svolti allo Spallanzani, ma “da gennaio verranno spostati nei locali rimodernati di uno dei padiglioni del San Camillo, per essere più vicini alle altre attività ospedaliere, e sarà dotato di una sala operatoria in più e di nuovi posti letto ad alta intensità di cura, così da mettere gli operatori in condizione di lavorare meglio offrendo servizi di altissima qualità. E magari raggiungere risultati ancora migliori”, ha dichiarato Aliquò.

Il San Camillo è anche sportello per le malattie rare e Centro di eccellenza per la cura del Parkinson. Nel Lazio attualmente ne soffrono 16mila persone e ogni anno vengono diagnosticati 200 nuovi casi. Per questo l’ospedale San Camillo è diventato Centro di supporto per le famiglie e i caregiver

Aliquò lancia un’idea nel video riguardo la prevenzione di malattie gravi come i tumori: e se la prevenzione secondaria (screening) fosse obbligatoria? Specialmente per le persone a rischio, come i fumatori, ad esempio. Un fumatore ventennale o trentennale che non fa adeguati controlli nel corso della vita e che poi si può ritrovare un cancro per cui deve fare una chemioterapia consistente, ha una ricaduta importante su se stesso, sulla sua famiglia e sul Sistema sanitario nazionale. 

La mano di Aliquò si vede e si sente al San Camillo, intanto perché, nonostante il freddo di queste ultime settimane, il numero dei senzatetto che andava a rifugiarsi nei meandri dell’ospedale si è notevolmente ridotto, anche se purtroppo non si riesce a neutralizzare il problema a causa dei numerosi edifici e di qualche disattenzione, che ci si augura non debba costare cara a qualcuno. La sicurezza di un ospedale resta pur sempre la priorità. Infine, il decoro: il direttore Aliquò ha già fatto dare più volte diverse mani di vernice ai muri del nosocomio, ma ha promesso che il prossimo che scriverà “benvenuto al mondo figlio mio” et similia, a scapito della gioia di essere diventato padre, gli verrà fatto pagare il ripristino della pulitura del muro

Aggiornato il 16 gennaio 2025 alle ore 10:24