I mercati dell’editoria scolastica sono sotto il controllo dell’antitrust. L’Autorità garante della concorrenza e del mercato ha avviato un’indagine conoscitiva sui libri di scuola, all’indomani dell’inizio delle lezioni in gran parte del Paese. L’editoria scolastica, che comprende anche le pubblicazioni e gli ausili destinati a studenti e docenti della scuola primaria e secondaria di primo e secondo grado – quindi elementari, medie e superiori – è finita sotto la lente d’ingrandimento. Questo perché il settore – come ricorda l’antitrust – è considerevole sotto vari profili. Nello specifico, oltre all’obbiettiva rilevanza economica delle attività interessate – circa un miliardo di euro l’anno – è noto “l’impatto stagionale del reperimento dei libri per i consumatori, ovvero circa sette milioni di studenti e le loro famiglie, e il coinvolgimento professionale di quasi un milione di docenti”, ha spiegato il Garante.
Inoltre, data la valenza culturale del “bene-libro”, questo settore ha adottato normative speciali, che condizionano profondamente l’editoria scolastica. L’indagine dell’antitrust vuole accertare la correttezza delle dinamiche concorrenziali dei mercati interessati e vagliare una serie di criticità, di ricorrente considerazione da parte del Paese reale, come “l’andamento dei prezzi, le modifiche frequenti delle edizioni, le difficoltà di approvvigionamento e delle modalità di distribuzione, le possibili rigidità nelle modalità di adozione scolastica, anche considerando le innovazioni tecnologiche nel settore, soprattutto per quanto riguarda la combinazione dei formati cartaceo-digitale e la circolazione dei diritti di proprietà delle edizioni digitali”, ha spiegato l’antitrust.
Infine, contestualmente all’indagine, l’Autorità garante ha inaugurato una call for inputs, una consultazione pubblica, sulle tematiche specificate. Chiunque voglia inviare contributi pertinenti, potrà farlo all’indirizzo email dell’antitrust entro i prossimi 30 giorni.
Aggiornato il 11 settembre 2024 alle ore 16:47