Ritratti. Michele e il Museo del cognome

È un racconto di passione per la tradizione quella di Michele Cartusciello. Ed è una storia che intreccia altre storie. Nel 2012 dà vita al Museo del cognome, che si trova a Padula, in provincia di Salerno. In una vita precedente è un cuoco. Ma lui, già dal 1984, inizia a essere attirato dalla genealogia: per la prima volta entra nell’archivio comunale del suo paese. Inizia le ricerche per delineare la dinastia della sua famiglia che lo conducono a casellari comunali, parrocchiali e di Stato. Oggi, questo girovagare, rappresenta la sua professione. Organizza tour nel territorio e non solo. In tanti lo contattano, dall’Italia ma pure dall’estero.

“Ero il cuoco del mio ristorante – confessa all’Opinione – e mi capitava spesso di sentire le persone che chiedevano o parlavano delle loro origini. Questo tipo di ricerca mi ha sempre incuriosito. Ho perso mio padre che avevo 10 anni. Di lui sapevo poco, faceva il muratore in Venezuela. Io stavo qui in paese, con mamma, che è scomparsa di recente. Mi è sempre stata vicina: qualcuno la chiamava Google Maria. Perché sapeva tutto di tutti. Quel ristorante, poi, è diventato il Museo del cognome”.

Nel suo lavoro quotidiano non mancano gli intoppi: “Un aiuto grosso, se vogliamo, lo dà Internet. Molti mi interpellano dopo aver visionato la Rete. Sono un professionista, con partita Iva. Quando comincio le ricerche, spesso incontro degli ostacoli, soprattutto per l’accesso ai documenti. Allora mi domando: come posso dare seguito al decantato turismo delle radici, se poi devo affrontare queste difficoltà burocratiche? È un po’ come se al geometra gli viene impedito l’accesso al catasto”. Una contraddizione, non c’è che dire.

I servizi offerti da Michele e il suo team variano dalla ricerca genealogica alle storie di famiglia, ma non solo: “Oltre che dallo Stivale, riceviamo richieste anche dall’estero: Stati Uniti, ma pure Argentina e Brasile, in particolar modo per chi vuole individuare qualche antenato per il riconoscimento della cittadinanza. Probabilmente, nel futuro, ci saranno richieste dalla Germania come dalla Svizzera. In diversi cercano di scovare informazioni sui genitori o sugli amici che hanno perso. Personaggi famosi? Ho stilato l’albero genealogico di Justine Mattera. Ma anche, per esempio, di Sylvester Stallone”. E dalle parti del Museo del cognome è passato pure David Chase, il regista della serie televisiva I Soprano: “Il suo cognome, non americanizzato, è DeCesare”.

Insomma, un viaggio tutto da scoprire. Con un occhio sempre al passato. “Una ricetta culinaria da abbinare al Museo, a mio avviso, è quella delle polpette della mietitura: pane, formaggio, prezzemolo, uova. Prodotti che non mancavano in cucina. Prodotti che rappresentano un ritorno alle origini. Storie o aneddoti? Una volta, con alcuni clienti siamo andati in una cittadina in provincia di Benevento. Dentro una casa, sopra il camino, hanno individuato una foto della loro nonna. Che, alla fine, era la sorella della signora anziana che ci stava ospitando. Un’altra volta, invece, rintracciarono me. Grazie a una foto del 1945, che ritraevano mamma e mia zia. È stato un momento bellissimo”. Lacrime e cuore che batte. Occasioni che solo la passione può regalare.

Aggiornato il 25 novembre 2023 alle ore 08:29