Deprimente e spassoso (anche se i due termini mal si accompagnano) ascoltare un infervorato Michele Santoro, per misteriose ragioni ospite fisso di Giovanni Floris e da lui sponsorizzato. Santoro è ingolosito dalle prossime elezioni per il Parlamento europeo, voglioso di conquistare un seggio, per questo s’è fatto alfiere della “Pace”. A parte che più strologa di pace più passa la voglia di farla, i toni sono analoghi a quelli del tempo: “Meglio rossi che morti” (che era come dire : “peggio dell’esser rossi c’è solo la morte”. Per fortuna c’è chi ha trovato altre strade, non ci ha fatto morire, non ci ha obbligato a farci diventare “rossi”).
Pace, dunque; e giù sperticati elogi al “bandiera bianca” di Papa Francesco; naturalmente nessuna attenzione all’”emendamento” Parolin: quel “bandiera bianca” si deve intendere rivolto innanzitutto agli aggressori, cioè Mosca, cioè Vladimir Putin.
Per Santoro la “bandiera bianca”, segno di volontà di trattativa, la devono innalzare gli ucraini, gli Stati Uniti e l’Unione europea. C’è una coerenza: un tempo si opponeva al Cruise e ai Pershing 2, senza neppure aver emesso un vagito per gli SS-20 con la stella rossa già puntati. Pacifisti orbi da un occhio.
Sono già due anni che si combatte e non se ne esce; per Santoro occorre piegare la testa dinanzi al nuovo Brenno e pagare l’oro richiesto.
A parte il non lieve particolare che gli Ucraini non da due anni soli combattono (basta chiederlo agli interessati, e per una volta ascoltarli); a parte che Putin e la sua banda di tagliagole ora combattono in Ucraina, ma prima ci sono state la Cecenia, la Georgia, le ex repubbliche sovietiche d’Asia; e hanno già detto che cosa intendono fare dopo: altre guerre, altre ex repubbliche sovietiche da dominare nuovamente. A parte questo: se la logica è invitare l’aggredito a cedere perché “dopo due anni”... si provi a sviluppare l’argomento.
Dopo due anni di Seconda guerra mondiale, si cede alle pretese di Adolf Hitler e Benito Mussolini. Meno male che Winston Churchill era di un’altra scuola.
Dopo due anni Santoro avrebbe dovuto invocare la “bandiera bianca” del Vietnam del Nord. Peccato non l’abbia fatto: i boat people gli sarebbero stati grati.
Dopo due anni Nelson Mandela avrebbe dovuto rinunciare alla sua lotta di liberazione.
Dopo due anni di invasione sovietica gli afghani avrebbero dovuto rinunciare a resistere e accettarla.
Dopo due anni in Nicaragua... e dopo due anni a Cuba...
Dopo due anni, tutti i movimenti di liberazione da Santoro sostenuti avrebbero dovuto alzare bandiera bianca...
Se il criterio è quello del “dopo due anni”, che mondo sarebbe se tutti quelli che non hanno alzato la bandiera bianca l’avessero fatto? Un mondo “Santoro” dove praticamente nessuno dei sogni di Santoro si sarebbe realizzato... Ma a suo tempo Santoro quel “bandiera bianca” (dopo due anni) non l’ha invocata e quei sogni (poi diventati in parte incubi) sono diventati reali. Ma dal momento che l’Ucraina, come un tempo nella ex Jugoslavia, non appartiene al mondo sognato da Santoro, in questo caso la bandiera bianca si alzi pure.
Quanto all’”emendamento” Parolin su chi per primo dovrebbe alzarla, come si diceva, non pervenuto.
Aggiornato il 13 marzo 2024 alle ore 09:35