Affare Tunisia, Salvini prova a ricucire

Continua la bagarre tra lo Stato italiano e la questione Tunisia. Mentre si cerca l’omicida di Soumaila Sacko, il ragazzo 30enne del Mali ucciso nel Vibonese da una fucilata, la questione dei migranti rimbalza sul tavolo diplomatico nello scontro tra il ministro degli Interni, Matteo Salvini, e il ministro degli Esteri tunisino per una frase che il capo del Viminale aveva pronunciato: “La Tunisia esporta spesso galeotti”.

Ma dal Viminale è arrivato subito un chiarimento sulla frase che sarebbe stata estrapolata da un intero contesto. Sta di fatto che dopo l’incontro con l’ambasciatore tunisino in Italia, Naceur Mestiri, e quello avvenuto tra l’ambasciatore italiano, Lorenzo Fanara, e il ministro degli Esteri, Khemaies Jhinauoi a Tunisi, gli animi si sono calmati e da questo incidente di percorso potrebbe scaturire un nuovo percorso di accordi sui flussi migratori.

La Tunisia ha comunque espresso il suo profondo stupore per le dichiarazioni del ministro degli Interni italiano sul dossier immigrazione. Lo si legge in una nota del ministero degli Esteri di Tunisi. Le dichiarazioni di Salvini non rifletterebbero la cooperazione tra i due Paesi nel campo della gestione dell’immigrazione e indicherebbero una conoscenza incompleta dei vari meccanismi di coordinamento esistenti tra i servizi tunisini e italiani per affrontare questo fenomeno.

Nella serata di ieri è arrivata la risposta del ministro dell’Interno: “Qualcuno in Tunisia si è offeso sbagliando, perché io ho detto solo che arrivano qui anche persone non perbene”. “Io guardando i numeri ho detto che ci arrivano persone perbene e persone meno per bene. Salvini prova con i cronisti, dopo un comizio a Fiumicino, a smorzare insomma la polemica che sfiora l’incidente diplomatico. Il ministro poi si concentra sul caso accaduto nel Vibonese.

Afferma: “Quello che è successo è grave. Non si risolve nessun problema sparando, ci sono delle indagini in corso alla fine delle quali voglio sapere i nomi delle bestie che hanno compiuto questo gesto, ma l’immigrazione fuori controllo, porta inevitabilmente allo scontro sociale e cercheremo di riportare le legalità in Calabria e in Italia”.

Aggiornato il 05 giugno 2018 alle ore 12:26