Bocciati i vertici Fnsi,  80 le testate a rischio

Ottanta testate e tremila posti di lavoro a rischio (mille già persi negli ultimi cinque anni). Il livello delle vendite dei quotidiani è crollato del 22 per cento nell’ultimo triennio, il che significa che siamo sotto la quota di vendita degli anni Cinquanta.

La raccolta della pubblicità in diminuzione è molto concentrata, con più della metà appannaggio dell’emittenza nazionale con la parte del leone fatta da Rai e Mediaset. Questo il quadro descritto da Lello Grassocci, presidente dell’Associazione cooperative e di comunicazioni, in un’audizione alla Camera. E di fronte a questa crisi è necessaria la convocazione degli stati generali dell’editoria. E il quadro contrattuale del settore come si presenta? I giornalisti di Roma e del Lazio hanno bocciato, clamorosamente, il contratto di lavoro firmato lo scorso giugno dalla Federazione nazionale della stampa (Fnsi) e valevole per il triennio 2013/16. Su. 1.082 votanti i no sono stati 998, i sì 73 (9 schede bianche e 2 nulle).

E’ stato un referendum particolare, in aggiunta o in alternativa al referendum indetto in tutta Italia dalla Fnsi che però aveva messo il paletto che le urne si sarebbero aperte soltanto se alla consultazione avrebbe partecipato il 50 per cento più uno degli avanti diritto. Un’ipotesi contestata nel metodo e nel merito da una larga fetta dei giornalisti, secondo i quali è doveroso conoscere il giudizio su uno strumento base della vita professionale. Il secondo elemento si riferisce alla scarsa partecipazione dei giornalisti a questo tipo di consultazioni e tanto meno alle votazioni per gli organismi di categoria. Al massimo si arriva al 25 per cento quando si tratta di rinnovare i vertici dell’Ordine o dell’Istituto di previdenza. Per il sindacato le percentuali sono molto basse.

Per consentire, come voluto dalla coppia di vertice Rossi-Siddi, l’apertura delle urne ci sarebbero voluti non meno di 30 voti, un traguardo impensabile. L’associazione Stamparomana (che con quella Lombarda rappresenta il nucleo maggiore di iscritti) ha allora indetto un “suo” referendum aperto a tutti coloro interessati al contratto, da quelli a tempo indeterminato a quelli con contratto determinato, dai pensionati, ai free-lance. Il risultato è clamoroso perché il migliaio e più di professionisti e pensionati che si sono recati alle urne ha superato come numero il referendum precedente indetto dalla Fnsi.

“Una grande vittoria della democrazia sindacale” ha sottolineato l’Asr. Esprimersi dopo che la trattativa si è conclusa con la firma del contratto vale poco ai fini giuridici. Vale tuttavia come orientamento negativo su una trattativa condotta da una delegazione ristretta (a volte solo 3 persone) e che non ha mai presentato documenti scritti da verificare, se non a pochi giorni dalla firma definitiva; mentre sia l’Asr che altre associazioni territoriali chiedevano un referendum, anche se consultivo, prima dell’apposizione delle firme da parte della Fnsi e della Fieg.

La prevalenza dei no esprime il giudizio negativo sul documento contrattuale che modifica radicalmente alcuni istituti contrattuali (soprattutto l’ex fissa), la retribuzione (con la reintroduzione dell’elemento distinto, 60 euro da luglio e 60 dal primo gennaio 2015, che non incidono sulle altre voci), le assunzioni con la novità dei contratti depotenziati a termine e l’apprendistato.

La stagione di Franco Siddi e di Giovanni Rossi è alla fase finale. Si conclude con uno dei peggiori contratti della storia del giornalismo; una storia iniziata nel 1911. C’è già un primo candidato alla successione di Siddi. Si tratta di Raffaele Lorusso, presidente dell’Associazione stampa della Puglia, che a Bari ha ottenuto il via libera dal Coordinamento di altre sette associazioni che si richiamano ad un “sindacato di servizio”.

Lorusso si è presentato con un programma basato sulla necessità di “fare sistema e riorganizzare il sindacato dei giornalisti per fronteggiare la terribile crisi del settore dell’editoria cartacea e radiotelevisiva, includendo nel perimetro delle garanzie contrattuali, di rappresentanza tutti gli iscritti all’Albo professionale che vivono realmente di giornalismo”.

Il congresso della Fnsi si terrà entro la fine di gennaio del 2015 .

Aggiornato il 08 ottobre 2017 alle ore 20:10