La centrale nucleare ha subito tre attacchi diretti. Lo ha reso noto direttamente l’Agenzia internazionale per l’energia atomica (Aiea), attraverso il suo direttore generale Rafael Grossi. “Nessuno può in teoria trarre beneficio o ottenere alcun vantaggio militare o politico dagli attacchi contro gli impianti nucleari – ha spiegato l’esperto in un post sul suo account X – faccio appello fermamente ai responsabili militari affinché si astengano da qualsiasi azione che violi i principi fondamentali che proteggono gli impianti nucleari”, ha aggiunti Grossi dal suo profilo social. L’Aiea ha inoltre specificato che “i danni all’unità 6 non hanno compromesso la sicurezza nucleare, ma si tratta di un incidente grave che potrebbe minare l’integrità del sistema di contenimento del reattore”.
Mosca sostiene che dietro l’attacco di domenica – che ha ferito tre persone – ci sia l’Ucraina, ma Kiev lo nega. Nel frattempo, il gestore russo della centrale nucleare che sorge nella parte occupata della Regione, ha annunciato i continui “tentativi di bombardare la centrale nucleare Zaporizhzhia da parte delle forze armate ucraine. Un drone kamikaze è stato abbattuto oggi sopra la stazione. È caduto sul tetto della 6a unità di potenza”, ha comunicato il gestore sul suo canale Telegram. Non ci sono state però violazioni dei limiti di sicurezza. Per Grossi questi continui attacchi dei droni sono “sconsiderati”, e le offensive contro le strutture di contenimento del reattore principale stanno comportando “una grande escalation nei pericoli per la sicurezza nucleare”.
Nel frattempo continua la pioggia di droni russi su tutta l’Ucraina. La Difesa di Kiev avrebbe abbattuto 17 droni iraniani Shahed – dei 24 lanciati – e un missile aereo guidato Kh-59. E il presidente Volodymyr Zelensky è tornato a chiedere al Pentagono i sistemi Patriot. Se questi non verranno consegnati presto all’Ucraina, la Nato potrebbe aver bisogno di “schierarli sui suoi confini”, ha allarmato il capo di Stato ucraino.
Aggiornato il 08 aprile 2024 alle ore 16:34