Mariupol, “più di 100mila persone senza acqua”

“Più di 100mila persone che si trovano ancora in città non hanno l’accesso all’acqua potabile. Gli occupanti rilasciano l’acqua una volta a settimana. E le persone devono stare in fila per quattro-otto ore. Questa è una catastrofe umanitaria”. Lo ha scritto su Telegram il sindaco di Mariupol, Vadym Boichenko, che ha aggiunto: “Bisogna fare di tutto per aprire un corridoio verde e salvare le persone. Inoltre, la città rimane senza corrente, gas e sistemi di smaltimento delle acque nere”.

La bozza Ue

Intanto, sono emersi i dettagli della prima bozza provvisoria del Consiglio europeo del 23 e 24 giugno, nella parte relativa all’Ucraina: “L’Unione europea ribadisce il forte sostegno all’Ucraina per la sua resilienza economica, militare, sociale e finanziaria”. Inoltre, “richiama la Russia al ritiro immediato e incondizionato di tutte le sue truppe dall’intero territorio ucraino secondo i confini internazionalmente riconosciuti”. La bozza domani sarà sul tavolo del Consiglio Affari generali. Invece, entro breve, nel testo verrà aggiunta la posizione del vertice circa la concessione a Kiev dello status di candidato.

Gli scontri

Venendo al conflitto bellico, proseguono gli attacchi russi nella regione orientale di Kharkiv. Inoltre, va segnalato che non si è arrestata la resistenza nell’impianto chimico Azot, a Severodonetsk. Volodymyr Zelensky, presidente ucraino, da par sua ha riferito: “Da domani inizia una settimana storica, una delle più importanti dal 1991. Sentiremo la risposta dell’Unione europea sullo status di candidato dell’Ucraina. Abbiamo già una decisione positiva della Commissione e alla fine della settimana avremo la risposta del Consiglio europeo”. Non solo: “Gli occupanti stanno accumulando forze in direzione di Kharkiv, nella regione di Zaporizhia. Stanno di nuovo bombardando i nostri depositi di carburante, per peggiorare la situazione. Nel Donbass continuano aspri combattimenti. L’esercito russo usa lì la maggior parte dell’artiglieria. Ma Severodonetsk, Lysychansk, Avdiivka, Krasnohorivka e altri punti caldi stanno resistendo. Il nostro esercito resiste”.

Aggiornato il 20 giugno 2022 alle ore 14:55