Iran: a Roma la marcia degli “assenti”

S’usa citare, in occasione di manifestazioni pubbliche e cortei, chi vi ha partecipato e perché, raccogliere le dichiarazioni dei promotori, gli scopi e le finalità. Per una volta si faccia un’eccezione. Per quanto riguarda la marcia organizzata dal Partito Radicale e da associazioni di studenti iraniani, sono mobilitati, nonostante il ponte e il cattivo tempo un migliaio di persone.

Per le vie del centro storico di Roma ieri è sfilato un corteo gioioso e pacifico, persone miti e determinate nel chiedere il rispetto e la tutela dei diritti umani fondamentali da anni calpestati in Iran da un regime dispotico, fanatico, violento, assassino. Tanti striscioni, manifesti, bandiere, palloncini colorati.

È stata anche la marcia degli “assenti”.

Mancavano i gruppi femministi e di difesa di quei diritti anche sessuali e di costume che in Iran sono perseguitati. Peccato. Mancavano gli studenti a esprimere solidarietà con i loro compagni in lotta in Iran. Peccato.

Mancavano i leader dei partiti politici: passi i rappresentanti del Governo, hanno doveri e vincoli istituzionali. Ma non c’erano Carlo Calenda, Matteo Renzi, Enrico Letta, Stefano Bonaccini, Elly Schlein, non c’erano i leader di Fratelli d’Italia, Forza Italia, Lega. Peccato. Non c’erano i tre leader sindacali ad eccezione di una rappresentanza della Cgil di Teramo. Peccato.

Non c’era il sindaco di Roma, Roberto Gualtieri, neppure il gonfalone, un suo messaggio... Peccato.

La marcia degli assenti, appunto.

A loro andrebbe chiesto, “semplicemente”: perché non c’eravate, perché non avete marciato? E registrarne la risposta, se c’è (il silenzio, ad ogni modo, come l’assenza, è di per sé una risposta).

Aggiornato il 11 dicembre 2022 alle ore 11:23