Ho sempre nutrito una certa simpatia per Bertold Brecht, e soprattutto per la sua Opera da tre soldi che ritengo un delizioso affresco dei nostri tempi, ma se trovo divertenti e arguti alcuni suoi motti di spirito, ce n’è tra essi uno che non ho mai amato, ed è quello che sostiene che sia “sfortunato il popolo che ha bisogno di eroi”, il che è un po’ ciò che dice Aunty Entity (Tina Turner) in quel visionario capolavoro di Mad Max Beyond Thunderdome, quando rivolta al protagonista nell’arena dice (come nell’omonima canzone della colonna sonora) “we don’t need another hero” cioè “non abbiamo bisogno di un altro eroe”.

Invece no, mai come adesso, senza continuare a scomodare il Vate per ogni nonnulla, questo Paese e forse l’intera Europa, ha bisogno di Eroi. Di Eroi veri, vecchio stile, eroi con un codice d’onore, con spirito di sacrificio e con un enorme, immenso coraggio.

Questo nostro vecchio mondo ha fame di Eroi, gli servono come l’aria. Coraggiosi e impavidi nel gesto e nella parola, liberi realmente da qualunque consorteria, da qualsiasi politica politicante manovrata da partiti a loro volta manovrati dalle lobby finanziare d’oltreoceano o d’oltremanica.

Abbiamo bisogno proprio di “un altro eroe” che faccia saltare il banco, che gridi al cielo e al mare l’affermazione che sono verdi le foglie in estate, che strappi il velo funerario dell’ipocrisia e della falsità, dalle figure menzognere che ammorbano i media e la comunicazione tutta. Ci vuole un eroe nel campo dell’arte, uno nel campo della letteratura e uno in quello della musica, ma deve essere disposto a soccombere per questo, perché legioni di sciacalli gli si scaglieranno addosso in nome del politicamente corretto, dell’antifascismo militante e della cancellazione culturale.

Oggi nessun George Gordon Byron morirà più a Missolungi, combattendo per la libertà di un popolo che non è il suo, né un William Butler Yeats infiammerà gli animi dei ribelli con i propri versi, né un nuovo Yukio Mishima tenterà di risvegliare un sopito orgoglio di patria e non avremo neanche un Giovanni de’ Medici al comando di lance dalle armature nere… No, il nostro Paese è sfortunato perché ha bisogno di Eroi e non ne ha nessuno, tantomeno tra coloro che affollano le ospitate televisive, i talk-show politici e di costume, tra urla e improperi.

Gli Eroi sono altro, eppure sono intimamente convinto che essi esistano e ci siano, come i settantadue santi che si dice vaghino sempre per questa terra e sostenere l’umanità e a evitare che precipiti nella tenebra. Forse come gli Immortali, invisibili lungo i secoli in vite segrete o gli alchimisti che appaiono e scompaiono in una notte.

L’Italia non ha più Eroi… perciò qualcuno ancora si aggrappa a quelli di un recente passato, di appena un secolo fa, dimentico della grandezza di uomini che hanno lasciato la loro impronta imperitura nella storia molto prima… Tremila anni e ricordiamo soltanto quelli del secolo scorso… allora è vero ciò che di Merlino in Excalibur: “La maledizione degli uomini è che essi dimenticano”.

Ma non tutti, e alcuni invece hanno memoria lunga e attendono il ritorno, se non di un Re, anche se un giorno tornerà di certo, almeno di un Gran Capitano che non abbia paura della notte e tenga lo sguardo fisso davanti a sé indicandoci il cammino da percorrere.

Aggiornato il 17 novembre 2022 alle ore 10:12