Regionali, continua il testa a testa

La sfida in Lombardia tra Roberto Maroni e Umberto Ambrosoli rischia di diventare uno dei testa a testa più entusiasmanti degli ultimi anni. Dopo aver a lungo rincorso, il candidato del centrodestra è riuscito a scavalcare il rivale nei sondaggi ma la partita è ancora apertissima. Secondo l’ultima rilevazione Spincon il 39,1% dei lombardi sceglierebbe oggi Roberto Maroni (più 0,4%) contro il 38,7% che preferirebbe Umberto Ambrosoli (più 0,6%). Il distacco tra i due rimane risicatissimo (0,4%, due decimi di punto in meno dell’ultima rilevazione) e rende impossibile ogni pronostico. Quel che appare chiaro è che la corsa si sta sempre più polarizzando sui due candidati principali e rimane poco spazio per un voto estraneo ai due poli maggiori.

A pagare più di tutti questa situazione è Gabriele Albertini. L’ex sindaco di Milano scende per la prima volta sotto il 10% e con un calo dello 0,7% arriva al 9,5% lasciandosi soffiare la terza piazza dalla grillina Silvana Carcano, stabile all’11%. Situazione molto simile nel Lazio dove il distacco tra i due contendenti è più ampio ma comunque non sufficiente a garantire la chiusura della contesa. Rallenta Francesco Storace che passa dal 35,9% al 35,5% e contestualmente cresce dello 0,5% lo sfidante Nicola Zingaretti. Con il suo 40% tondo, l’ex presidente della Provincia di Roma, torna a crescere nei consensi dopo qualche settimana di calo e fa segnare un piccolo rimbalzo nelle sue quotazioni. Chi perde moltissimo è Giulia Buongiorno. L’incapacità della finiana di fare un minimo di “agenda setting” pare penalizzare i terzopolisti filo-montiani che perdono l’1,8% in pochi giorni e finiscono al 10,1. Davanti a loro cresce il Movimento 5 Stelle di Beppe Grillo che, sfruttando anche il traino nazionale, passa dall’11,4% al 12,7% e diventa saldamente la terza forza regionale. Qui pare essere meno accentuata la tendenza alla polarizzazione riscontrata in Lombardia e la vera incognita sarà comprendere dove finirà un ipotetico voto utile degli indecisi o dei montiani delusi dallo scarso grip dimostrato dal proprio candidato.

Aggiornato il 09 aprile 2017 alle ore 15:45