Occupati under 25, si riduce il gap con la Ue

Cresce il numero di giovani lavoratori. Gli occupati under 25 fanno registrare un boom in Italia, ma rispetto ai dati europei c’è ancora margine di miglioramento. I numeri sono emersi da un rapporto della Fondazione studi consulenti del lavoro, dal titolo Cresce l’occupazione giovanile. Lo studio è stato condotto elaborando dei dati dell’Istituto nazionale di statistica (Istat), che hanno evidenziato come il gap tra gli under 25 occupati nello Stivale e in Europa si sia decisamente ridotto. Di tutti i posti di lavoro creati tra il 2021 e il 2023 – che si aggirerebbero intorno a un milione e 26mila posizioni – il 42,8 per cento ha riguardato giovani under 35. Si tratterebbe quindi di 439mila posti di lavoro.

Quindi, il tasso di crescita dei giovani occupati in quel periodo è stato dell’8,9 per cento, il doppio rispetto a quello generale del 4,5 per cento. Ma il dato più importante è quello registrato nella fascia 15-24 anni, con una crescita registrata del +16,7 per cento. Una dinamica positiva, che negli under 35 ha riguardato soprattutto giovani donne e ragazze. Per queste ultime, il tasso di occupazione è del +9,9 per cento contro il +8,2 per cento dei coetanei maschi.

I settori in prima linea per l’aumento di occupazione giovanile – tra i 15 e i 39 anni – sono stati quelli delle attività artistiche, sportive e di divertimento (+32,2 per cento), i servizi di alloggio e ristorazione (23,7 per cento), le attività immobiliari (+21,8 per cento), l’informazione e la comunicazione (+20,3 per cento). Si tratta soprattutto di profili medio-alti: intellettuali e scientifici (+10,9 per cento), figure nelle attività commerciali e nei servizi (10,7 per cento) e personale specializzato in agricoltura e pesca (+11,5 per cento). Anche il lavoro stabile ha fatto registrare dati incoraggianti: di 415mila nuovi occupati, 373 sono a tempo indeterminato (+13,9 per cento). Ciò nonostante i numeri italiani restano lontani dalla media europea. In Ue, nella fascia 20-24 anni il tasso di occupazione medio è del 54,2 per cento, quello italiano si ferma al 36 per cento

ISTAT CONFERMA LA RISALITA DELL’INFLAZIONE

Un aumento di quasi mezzo punto percentuale. A luglio 2024, si prevede che l’indice nazionale dei prezzi al consumo per l’intera collettività (Nic) – al lordo dei tabacchi – sia aumentato dello 0,4 per cento su base mensile e dell’1,3 per cento su base annua. Confermando la stima preliminare. A giugno scorso, il dato si era assestato su un +0,8 per cento.

Aggiornato il 09 agosto 2024 alle ore 15:04