Inflazione, stime al ribasso per l’Istat: +3,7 per cento a novembre

Si stima che l’indice nazionale dei prezzi al consumo per l’intera collettività (Nic) registri nel mese di novembre un aumento dello 0,6 per cento. La stima preliminare era +3,8 per cento. Lo rileva l’Istat. L’ulteriore accelerazione, su base tendenziale, dell’inflazione è ancora una volta dovuta in larga parte ai prezzi dei Beni energetici (da +24,9 per cento di ottobre a +30,7 per cento) e, in particolare, a quelli della componente non regolamentata (da +15,0 per cento a +24,3 per cento), mentre la componente regolamentata, pur mantenendo una crescita molto sostenuta, registra un lieve rallentamento (da +42,3 per cento a +41,8 per cento). Accelerano rispetto a ottobre, ma in misura minore, anche i prezzi dei Beni alimentari sia lavorati (da +1,0 per cento a +1,4 per cento) sia non lavorati (da +0,8 per cento a +1,5 per cento) e quelli dei Servizi relativi ai trasporti (da +2,4 per cento a +3,6 per cento), mentre i prezzi dei Beni durevoli rallentano (da +0,9 per cento a +0,4 per cento). L’inflazione di fondo”, al netto degli energetici e degli alimentari freschi, e quella al netto dei soli beni energetici accelerano entrambe da +1,1 per cento di ottobre a +1,3 per cento.

L’aumento congiunturale dell’indice generale è dovuto prevalentemente alla crescita dei prezzi dei Beni energetici non regolamentati (+7,9 per cento) e, in misura minore, degli Alimentari non lavorati (+1,4 per cento) e lavorati (+0,6 per cento). Diminuiscono, invece, i prezzi dei Servizi ricreativi, culturali e per la cura della persona (-0,7 per cento, per ragioni ascrivibili per lo più a fattori stagionali) e dei Beni durevoli (-0,4 per cento). Su base annua accelerano sia i prezzi dei beni (da +4,2 per cento a +5,1 per cento) sia quelli dei servizi (da +1,3 per cento a +1,7 per cento); il differenziale inflazionistico tra questi ultimi e i prezzi dei beni rimane negativo (-3,4 punti percentuali), ampliandosi rispetto a quello registrato a ottobre (-2,9). L’inflazione acquisita per il 2021 è pari a +1,9 per cento per l’indice generale e a +0,8 per cento per la componente di fondo.

I prezzi del cosiddetto “carrello della spesa”, che include Beni alimentari, per la cura della casa e della persona, registrano a novembre un’accelerazione tendenziale (da +1,0 per cento a +1,2 per cento) e quelli dei prodotti ad alta frequenza d’acquisto (da +3,1 per cento a +3,7 per cento). La precedente stima dei prezzi del “carrello della spesa” era di +1,4 per cento mentre per i prodotti ad alta frequenza di acquisto era di +3,8 per cento. L’indice armonizzato dei prezzi al consumo (Ipca) registra un aumento dello 0,7 per cento su base mensile e del 3,9 per cento su base annua (da +3,2 per cento di ottobre); la stima preliminare era +4,0 per cento. L’indice nazionale dei prezzi al consumo per le famiglie di operai e impiegati (Foi), al netto dei tabacchi, registra un aumento dello 0,6 per cento su base mensile e del 3,6 per cento su base annua.

Aggiornato il 15 dicembre 2021 alle ore 15:34