Inflazione, stime al ribasso per l’Istat: +3,7 per cento a novembre

mercoledì 15 dicembre 2021


Si stima che l’indice nazionale dei prezzi al consumo per l’intera collettività (Nic) registri nel mese di novembre un aumento dello 0,6 per cento. La stima preliminare era +3,8 per cento. Lo rileva l’Istat. L’ulteriore accelerazione, su base tendenziale, dell’inflazione è ancora una volta dovuta in larga parte ai prezzi dei Beni energetici (da +24,9 per cento di ottobre a +30,7 per cento) e, in particolare, a quelli della componente non regolamentata (da +15,0 per cento a +24,3 per cento), mentre la componente regolamentata, pur mantenendo una crescita molto sostenuta, registra un lieve rallentamento (da +42,3 per cento a +41,8 per cento). Accelerano rispetto a ottobre, ma in misura minore, anche i prezzi dei Beni alimentari sia lavorati (da +1,0 per cento a +1,4 per cento) sia non lavorati (da +0,8 per cento a +1,5 per cento) e quelli dei Servizi relativi ai trasporti (da +2,4 per cento a +3,6 per cento), mentre i prezzi dei Beni durevoli rallentano (da +0,9 per cento a +0,4 per cento). L’inflazione di fondo”, al netto degli energetici e degli alimentari freschi, e quella al netto dei soli beni energetici accelerano entrambe da +1,1 per cento di ottobre a +1,3 per cento.

L’aumento congiunturale dell’indice generale è dovuto prevalentemente alla crescita dei prezzi dei Beni energetici non regolamentati (+7,9 per cento) e, in misura minore, degli Alimentari non lavorati (+1,4 per cento) e lavorati (+0,6 per cento). Diminuiscono, invece, i prezzi dei Servizi ricreativi, culturali e per la cura della persona (-0,7 per cento, per ragioni ascrivibili per lo più a fattori stagionali) e dei Beni durevoli (-0,4 per cento). Su base annua accelerano sia i prezzi dei beni (da +4,2 per cento a +5,1 per cento) sia quelli dei servizi (da +1,3 per cento a +1,7 per cento); il differenziale inflazionistico tra questi ultimi e i prezzi dei beni rimane negativo (-3,4 punti percentuali), ampliandosi rispetto a quello registrato a ottobre (-2,9). L’inflazione acquisita per il 2021 è pari a +1,9 per cento per l’indice generale e a +0,8 per cento per la componente di fondo.

I prezzi del cosiddetto “carrello della spesa”, che include Beni alimentari, per la cura della casa e della persona, registrano a novembre un’accelerazione tendenziale (da +1,0 per cento a +1,2 per cento) e quelli dei prodotti ad alta frequenza d’acquisto (da +3,1 per cento a +3,7 per cento). La precedente stima dei prezzi del “carrello della spesa” era di +1,4 per cento mentre per i prodotti ad alta frequenza di acquisto era di +3,8 per cento. L’indice armonizzato dei prezzi al consumo (Ipca) registra un aumento dello 0,7 per cento su base mensile e del 3,9 per cento su base annua (da +3,2 per cento di ottobre); la stima preliminare era +4,0 per cento. L’indice nazionale dei prezzi al consumo per le famiglie di operai e impiegati (Foi), al netto dei tabacchi, registra un aumento dello 0,6 per cento su base mensile e del 3,6 per cento su base annua.


di Redazione