È scomparso Robert Towne, il leggendario sceneggiatore hollywoodiano. Lo scrittore, morto lo scorso 1° luglio, all’età di 89 anni, è stato premiato con l’Oscar per il copione originale di Chinatown. Il film, un capolavoro di cinquant’anni fa, è firmato da Roman Polanski e interpretato da Jack Nicholson, Faye Dunaway e John Huston. Considerato dalla critica l’acme del cinema neo-noir, Chinatown è frutto della rielaborazione dell’intreccio giallo legato all’idea del male come tormento imperscrutabile. L’agente Carri McClure ha detto che Towne si è spento “pacificamente in casa, circondato dalla sua amorevole famiglia”. Lo sceneggiatore, penna d’autore della Nuova Hollywood, era considerato un maestro nella scrittura dei dialoghi, mentre era meno dotato nel rispettare le scadenze, tanto da essere noto per consegnare sceneggiature ben oltre i tempi previsti. Lo storico del cinema David Thomson lo ha definito “un’affascinante contraddizione: per molti versi idealista, sentimentale e di grande talento, per altri un tipo da compromessi e ritardatario, così insicuro da sembrare a volte malvagio”.
Robert Towne, il cui vero nome era Robert Bertram Schwartz, era nato nel 1934 a San Pedro, in California, da una famiglia benestante di immigrati ebrei russi. Quando aveva circa 7 anni vide il suo primo film e da quel giorno si appassionò al cinema. Suo padre Lou, che possedeva un negozio di abbigliamento femminile, in seguito cambiò il cognome da Schwartz a Towne, si dedicò al settore immobiliare e si trasferì con la moglie Helen e i due figli nella ricca Palos Verdes. Robert frequentò lì l’esclusiva Chadwick School, poi studiò filosofia e inglese al Pomona College, dove si laureò nel 1956. Mentre frequentava un corso di recitazione incontrò un altro aspirante attore, Jack Nicholson, con cui diventò grande amico e collaboratore (finché non litigarono sulla realizzazione di un seguito di Chinatown).
Dopo gli inizi per la televisione, con programmi come The Lloyd Bridges Show, Organizzazione Uncle e l’esperienza con Roger Corman al cinema, Towne ha lavorato a Gangster Story di Arthur Penn e Il Padrino di Francis Ford Coppola. Ha scritto anche Viva! Viva Villa! e Yellow 33, diretto da Jack Nicholson. Lo sceneggiatore ha scritto pure le prime due parti della saga Mission: Impossible, e diversi classici del cinema hanno beneficiato del suo contributo, anche se il suo nome non compare: tra gli altri, Bonnie e Clyde. Il suo capolavoro è considerato Chinatown, con Nicholson nel ruolo di un investigatore privato coinvolto in una storia di omicidi e speculazione edilizia. Oltre all’Oscar per quest’ultima pellicola ha ricevuto altre tre candidature: due per la migliore sceneggiatura non originale, nel 1974 per L’ultima corvé (1973) di Hal Ashby e nel 1985 per Greystoke – La leggenda di Tarzan, il signore delle scimmie(1984) di Hugh Hudson. E una per la migliore sceneggiatura originale, nel 1976, con Shampoo (1975) di Hal Ashby. Ha vinto anche un Bafta per la migliore sceneggiatura nel 1974 con L’ultima corvé. Nel 2015 ha partecipato alla scrittura in qualità di produttore co-esecutivo dell’ultima stagione di Mad Men, per il quale con i suoi colleghi è stato premiato con un Writers Guild of America Award per la miglior serie drammatica.
Aggiornato il 04 luglio 2024 alle ore 18:19