Genesis, 50 anni di “Selling England by the Pound”

Selling England by the Pound, il quinto album in studio dei Genesis – e quello che li ha lanciati nel panorama internazionale del rock – è uscito negli Stati Uniti il 13 ottobre di 50 anni fa. Dopo mezzo secolo, la fatica del gruppo progressive britannico è ancora, per i temi trattati e la complessità dei testi, fortemente attuale. Al tempo la band capitanata dall’istrionico frontman Peter Gabriel denunciava la scomparsa, o meglio, la “svendita” dell’identità nazionale e culturale della sua amata – seppur tanto criticata – Inghilterra.

I Genesis nella stesura di Selling England by the Pound sono riusciti ad alternare a regola d’arte complessi approcci narrativi, che mescolano l’epica e la tradizione britannica, a brani più intimi fino ad arrivare a canzoni (come la title track) di denuncia sociale. Tutto questo senza mettere da parte il virtuosismo dei musicisti, primi fra tutti il chitarrista Steve Hackett e il batterista e cantante Phil Collins. L’esempio più lampante di tecnica musicale mista a competenza narrativa è Firth of Fifth, uno dei brani più celebri dell’album, che contiene un’intro di pianoforte che è entrato a far parte della storia del prog-rock.

E se la prima meta dell’extended play si può definire più “radiofonica” e – esagerando – commerciale, allora il “lato B” di Selling England by the Pound proietta l’ascoltatore in un’atmosfera decisamente più epica e strumentalmente complessa. Ad esempio The Battle of Epping Forest è una vera e propria opera rock, che racconta una storia intricata di gangster londinesi. E la copertina dell’album, il dipinto The Dream della pittrice inglese Betty Swanwick, rispecchia totalmente il sound e l’impronta narrativa che i Genesis hanno deciso di sposare durante la scrittura del disco. Una vista idilliaca del paesaggio inglese del XVIII secolo ha contribuito a fissare il tono e il tema dell’opera, incarnando un’atmosfera di nostalgia e riflessione.

Aggiornato il 13 ottobre 2023 alle ore 18:27