In attesa della mostra dedicata ad Antonio Ligabue che sarà aperta al pubblico il prossimo 25 marzo al Castello aragonese di Conversano, da ieri fino al 12 marzo sarà possibile visitare un confronto inedito tra i due famosi pittori. Infatti, a Palazzo Bonaparte saranno esposti due autoritratti dei due artisti tanto distanti quanto simili per destino e voglia di riscatto. Proprio nella mostra Van Gogh. Capolavori dal Kröller-Müller Museum sarà ospitato un dialogo tra due Autoritratti degli artisti. Il confronto è stato ideato da Francesco Negri per onorare il lavoro svolto dal padre Sergio nel corso della sua vita. Anche se a prima vista sembrerebbe difficile immaginare delle affinità, o dei punti di contatto tra due artisti tanto diversi, al di là della tecnica pittorica e di quanto abbiano rappresentato sulla tela, è nell’uso del colore, nell’inquietudine che li ha caratterizzati e nel disadattamento personale che riescono a superare solo dipingendo, che vanno ricercati i motivi di unione tra i due artisti. Infatti, se van Gogh è uno spirito superiore che lo porta oltre il reale e nella sua arte è riscontrabile una matrice letteraria, Ligabue mette il suo istinto davanti alla natura e avvia un convulso e furioso dialogo con il colore.
Sergio Negri, il maggior esperto di Antonio Ligabue, nel catalogo generale dei dipinti a sua cura edito da Electa nel 2002, scrive: “Dialoghi o conflitti fra la coscienza e la percezione visiva del proprio volto. Ed è proprio in questo senso che alcuni dei grandi espressionisti, oltre a van Gogh, hanno analizzato sé stessi davanti a queste superfici dipingendo decine e decine di autoritratti, con l’intento di riversare in essi le angosce e i tormenti che li affliggevano”. Ragione e istinto; conoscenza raffinata e foga animale; un’unica disperata solitudine che li accomuna, due anime che vedono l’universo per quello che è e ne dipingono la brutalità senza filtri. Van Gogh e Ligabue riescono a scongiurare la disperazione solo attraverso la pittura. Perciò, come presenta anche questo insolito e originale confronto, i due pittori sentono la necessità di riprodurre la propria immagine più volte, come a voler dare prova della loro esistenza in un mondo che li ha emarginati, sempre con lo sguardo penetrante rivolto allo spettatore.
Aggiornato il 02 marzo 2023 alle ore 09:33