L’arte di Fabiana Roscioli

“Et ab hic et ab hoc”: spigolature artistico-letterarie

Lei lo chiama Disjail, è un modo di intendere la vita che combina varie cose – pittura, fotografia, fisicità e coreografia – per uscire dai propri problemi e liberare il corpo e la mente. Arte e bodywork insomma. Per usare le sue parole, “il mio metodo combina tecniche, suggestioni e pratiche ispirate all’approccio olistico e consente di canalizzare le emozioni in potere creativo”.

Non è solo improvvisazione la sua, ma anche l’evoluzione di una notevole carriera, perché Fabiana Roscioli ha dietro di sé una lunga strada. Pittrice certo, ma anche fotografa, creatrice di filmati e maestra di terapia del corpo. Erede di una famiglia di famosi albergatori, da ragazza – dopo essersi diplomata al liceo artistico – segue il corso di Storia dell’Arte all’Università “La Sapienza” di Roma, la città dove vive e lavora. Tra le tantissime cose, poi frequenta la scuola di Scenografia dell’Accademia delle Belle Arti di Roma e lavora come disegnatrice presso lo studio di architettura Fiorentino. Studia pittura figurativa con Vittorio Polidori e realizza un trompe l’oeil nel ristorante dell’Hotel Royal Santina, nella Capitale. In seguito, segue il corso di decorazione dell’Accademia del Superfluo e frequenta lo studio di design dell’architetto Jeremy King.

Il suo mondo interiore sulla tela e la realtà vista tramite la sua personale scelta, attraverso l’obiettivo: con lei puoi avere l’occhio e l’ingenuità di una bambina o quello di Helmut Newton con la sua iperrealistica rappresentazione del corpo femminile, secondo l’ispirazione o il semplice estro del momento. E lei così fa, dipinge un colossale coccodrillo (una tela 3x4) in un mondo tutto verde, naif e con espressione un po’ sardonica. E poi fotografa con crudo realismo corpi femminili soli o avvinghiati, però dolci e sfumati, femmine non gladiatrici. Fiori, farfalle, simboli esoterici sono nella sua pittura, con tinte pastello, tenui, luminose, ignorando la prospettiva e privilegiando l’impressione. E poi, invece, donne nude o velate, come nel suo catalogo edito per la Giorgio Mondadori. Oppure battiti, battiti d’ali che ci portano lontano, a vedere le cose dall’alto, a progettare, immaginare, staccarci dalle cure di tutti i giorni. Ma anche battiti del cuore, per le emozioni che procurano, come il titolo di una sua mostra, fotografica, plastica e pittorica. 

Sportiva e pronta a tutto, anche a partire l’indomani per la foresta amazzonica, è trattenuta solo dall’amore per la sua dinastia di barboncini bianchi, trattati da privilegiati, che porta con sé dappertutto (anche dal Papa, se capitasse). Scottature ne ha avute tante nella vita, ma non ha mai rinunciato a viverla, a morderla, in modo goloso. Legatissima alla sua famiglia, la figlia e i tre bei nipoti, è pronta però ad ogni follia: Don Chisciotte e Sancho Panza nella stessa persona e al femminile. Tutto questo, però, senza dimenticare l’allegria e i piedi per terra, come nella foto con lei che beve vino a garganella davanti a un suo quadro.

Aggiornato il 16 gennaio 2023 alle ore 11:28