“Magic Dreams”: I sogni magici di Isabelle Adriani presentati a Venezia

Isabelle Adriani ci stupisce sempre e facendoci del bene. Ormai la conosciamo questa attrice laureata in storia, a cui dobbiamo libri come La vera storia di Cenerentola, che identifica la principessa della scarpetta in una giovane egiziana di cui si innamora il faraone, in un racconto godibilissimo e pieno di riferimenti colti sull’antica società mediterranea e, come sempre, in tutto quello che fa, ti coinvolge lasciandoti una sensazione di leggerezza, uno stato di grazia cortese, che fa la giornata meno grigia. E Magic Dreams è davvero una boccata d’aria fresca, una favola, anzi una favola sulle favole, che non fa solo sognare i bambini, ma fa sperare gli adulti o almeno quelli tra di loro che ancora provano slanci e coltivano progetti, che non hanno ancora perduto del tutto il bambino che era in loro. Non è solo una bella storia, Magic Dreams, è anche una vera e propria riflessione sul sogno e la realtà, perché ne contesta la supposta radicale contrapposizione. Perché che cosa sono in definitiva il cinema o il romanzo?

Certo, sono o possono essere la trasposizione di una realtà sottostante, ma questo non annulla affatto che, una volta venuti alla luce, acquistino una vita propria, diventino una realtà essi stessi, realtà che può essere simile o anche del tutto diversa da quella che li aveva ispirati. E questo è vero anche per le favole. Quando la bimba protagonista del film, la bravissima e naturale Cecilia Predieri, strepitosa giovane attrice in cui Isabelle vede se stessa bambina, si rifiuta di accettare la “non esistenza” delle favole, è tutt’altro che fuori dalla realtà come i suoi pedanti e limitati docenti credono, al contrario ne ha una visione più ampia, che, accanto ai fatti materiali, considera anche i pensieri e le fantasie come fatti anch’essi, che tali in effetti sono, come i sognatori di ogni tempo, scienziati, politici o letterati che siano, ben sanno, dato che sono poi i soli a cambiare realmente la Storia.

Il film si dipana così coinvolgendo tutta una serie di favole e di personaggi: Biancaneve, Peter Pan, la Fata Turchina, Aladino, tutti chiamati, insieme al papà comprensivo, a soccorso dalla bimba per difendere il suo mondo incantato dal conformismo burocratico e un po’gretto della madre e del collegio. Ma quello della bimba non è mai un rifugio nell’irrealtà, anzi è una difesa della realtà, ma della sua realtà, che è quella di chi vuole essere scrittrice di favole e disegnatrice di principesse e non, che so, ragioniere o geometra costruttore di case.

Il lieto fine non manca, perché una visione del futuro fa vedere alla bimba la sua personale realizzazione, il che, in questi tempi che abbondano di pericolosi piagnoni alla Savonarola, davvero non guasta, visto che il pessimismo finto realista spesso allontana, infiacchendo le volontà, la soluzione dei problemi di tutti. Belle le ambientazioni, molte tratte da scorci del palazzo di famiglia di Vittorio Palazzi Trivelli, produttore del film, veloce e rapida la sceneggiatura, che dà al film un bel ritmo.

Insomma, Isabelle Adriani, alla sua ormai lunga carriera che spazia dalla recitazione alla scrittura, dalle favole fino alla divulgazione scientifica (come brillante intervistatrice nel cortometraggio Open Quantum Relativity, anch’esso a suo tempo presentato a Venezia) ha aggiunto una maturazione come regista che potrebbe significare una svolta nella sua carriera. Ma, soprattutto l’Adriani, nella carriera come nella vita, ci mostra come solo la tenacia nel perseguire i sogni, possa condurre a realizzarli. Bravissima Isabelle e, per la bimba di Magic Dreams, così come per Cenerentola, “non disperare del presente, ma credi fermamente e il sogno realtà diverrà”.

Aggiornato il 05 settembre 2022 alle ore 09:42