Eugénie Brazier, la prima chef stellata della storia

Nasce nella Francia profonda e agricola a Le Tranclière, vicino Lione, il 12 giugno 1895, in piena Belle Époque. È l’epoca in cui nasce il cinema con i fratelli Lumière. Inizia l’epopea del cabaret. La sua famiglia è poverissima. Già a cinque anni ha il compito di badare ai maiali. All’età di dieci anni, la sua infanzia è segnata dalla prematura morte della madre della quale ricorderà l’affetto, ma anche i suoi piatti. Vive con il padre che la manderà via da casa a diciannove anni, non appena viene a sapere che è incinta.

Eugénie non si perde d’animo: è analfabeta e senza alcun titolo di studio. Si fa assumere in un ristorante gestito da sole donne. Rapidamente conquista, con le sue abilità, il favore della clientela. Il successo raggiunto con le sue capacità culinarie la incoraggia ad aprire nel 1921 un localino “bouchon” in proprio, conosciuto come “Club des Cent”, a Lione e poi un altro, il “Col de la Luère”, nelle campagne della città transalpina.

Con i piatti più apprezzati, fra i quali l’aragosta Belle Aurore con il brandy, il gratin di gamberi di fiume e i fondi di carciofo al foie gras, le aggiudicheranno nel 1933 le prime tre prestigiose stelle Michelin, a cui si aggiungeranno altre tre stelle, nel 1939.

Diventa così la prima donna cuoca stellata! È conosciuta come Mère Brazier (madre Brazier), perché i ristoranti e i locali gestiti da donne erano chiamati “Mères”. Nella pasteria Milliat i suoi piatti poveri si arricchiscono gradualmente di panna e di latte, funghi e tartufi. Questo segna il salto alla ristorazione, con l’aiuto della famosa Mère Fillioux, a scuola di poularde demi-deuil, selvaggina e fondi di carciofo al foie gras.

Seguirà un periodo positivo alla Brasserie du Dragon. Lei non si ferma. Apre un altro ristorante, in una baracca disadorna, senza elettricità, né acqua né gas. Il famoso Paul Bocuse racconta anni velocissimi ed importanti con la sua guida. Il successo cammina rapido con il passaparola da cliente a cliente. I suoi ristoranti sono totalmente occupati dal cosiddetto bel mondo. Entrano personaggi come Rita Hayworth, Jacques Prévert, Marlene Dietrich e Charles de Gaulle. Viene richiesta al Waldorf Astoria di New York e al Ritz di Parigi, ma lei non si sposta dalle vicinanze di Lione, che diventa la capitale mondiale della gastronomia. Il prezzo passa dagli originari cinque franchi ai cinquanta a persona. Con lei la semplicità e la genuinità dei suoi piatti, che sono pochi e gli stessi, diventa la capostipite della “Nouvelle cuisine”.

Viene definita la più grande cuoca di tutti i tempi, un pilastro della gastronomia mondiale, come ha affermato il suo allievo più famoso, Paul Bocuse, ricordandola negli affreschi di Collonges.

Muore nel 1977. Il suo allievo Bocuse fa pubblicare la summa dell’esperienza della Eugénie: “La Mère Brazier, the mother of French cooking”. Lei è ricordata per la dedizione, la volontà inflessibile, la fiducia in se stessa, l’onestà.

Aggiornato il 23 agosto 2022 alle ore 13:54