Ritorna la rubrica, con cadenza settimanale, con la quale “L’Opinione delle Libertà” dà voce e spazio ai nuovi volti della letteratura italiana. Questa settimana vi consigliamo “Soltanto... parole?” di Franca Rivarola (Albatros).

Franca Rivarola è nata a Milano ma vive a Gratteri (Palermo), nel folto di un bosco dove, nei mesi invernali, scorrono un ruscello e un torrente abbondantissimi di acqua e nel quale si possono vedere granchi d’acqua dolce e, lungo le sponde, bisce, rane e grossi rospi. Dopo il diploma di ragioneria e perito commerciale, ha maturato esperienze nel settore bancario, economico e della finanza. Attualmente è amministratrice familiare. Ha già pubblicato “Egli” (2010); “All’ombra della grande quercia” (2013), “Un pallido sogno bizzarro” (2017).

La Storia

Amore e morte, delizia e sofferenza, passato e presente. Nelle dicotomie apparentemente inconciliabili possono avere origine le forze motrici più potenti, quelle che scardinano ogni legge fisica ed emotiva, facendo emergere la vera natura di ognuno.

L’ultima silloge poetica di Franca Rivarola è la sintesi perfetta di tutto un percorso emotivo e poetico che sgorga dalla vita stessa dell’autrice, un fiume in piena di emozioni che alterna l’onda più violenta alla calma più rasserenante, il tocco più leggiadro al macigno più pesante. Tempo, vita, morte ma soprattutto amore si traducono in versi tanto immediati quanto evocativi, frutto di una consapevolezza di sentimenti maturata col tempo e forgiata dalle prove della vita.

“Attraverso componimenti intensi, tratteggiati con sapiente abilità stilistica, l’autrice scolpisce versi immediati, chiari, dai tratti decisi, quelli forgiati da una consapevolezza maturata con il tempo, ma anche arricchita da un lavoro intenso fatto sui suoi pensieri e le sue emozioni. Nello sfogliare le pagine della raccolta, ci sembra di scorrere le stesse della vita dell’autrice, fatte di dolori, sofferenze, ma anche di importanti incontri e grandi amori”.

Franca Rivarola invita il lettore a tuffarsi in un mare ricco di emozioni e di ricordi, a volte struggenti, dal quale non è semplice riemergere, a causa delle forti correnti emotive che caratterizzano il componimento. Si ha quasi la sensazione di “profanare” un mondo intimo e prezioso, nel quale però l’autrice invita ad entrare con grazia, regalando dei pezzi della propria anima.

“Soltanto...parole?” è una domanda al limite del provocatorio, che esorta invece il lettore ad esplorare i mondi celati dietro ogni vocabolo.

Aggiornato il 05 luglio 2019 alle ore 12:47