Foibe, a Roma il Museo del Ricordo

A Roma nascerà il Museo del Ricordo: approvato il disegno di legge in Consiglio dei ministri. L’obiettivo è quello di conservare e, allo stesso tempo, rinnovare la memoria della tragedia degli italiani e delle vittime delle foibe, ma anche dell’esodo dalle loro terre degli istriani, fiumani e dalmati. Gennaro Sangiuliano, ministro della Cultura, osserva: “La realizzazione del Museo è un dovere storico verso gli esuli istriani, fiumani e dalmata che hanno subito la dittatura comunista di Tito. Queste tragedie non devono essere dimenticate. Sono una parte importante della storia italiana e devono essere conosciute e comprese dalle nuove generazioni”. A seguire, il ringraziamento alla premier, Giorgia Meloni, “per aver voluto promuovere il Museo a cui parteciperanno varie realtà a partire dalla Regione Lazio che, grazie all’impegno del presidente Rocca, metterà a disposizione l’immobile e contribuirà alla progettazione e gestione”. E il governatore del Lazio, a tal proposito, spiega: “Gli orrori generati dai totalitarismi del XX secolo devono farsi testimoni concreti e attuali presso le nostre giovani generazioni e, soprattutto, presso quelle del futuro”. Poi annuncia che il progetto vedrà presto sorgere, nella Capitale, “un luogo-simbolo non solo del dramma vissuto dai nostri connazionali del confine orientale nel corso di tutto il Novecento, ma ospiterà e farà emergere dall’oblio tutti i ricordi cancellati dalla storia”.

Diversi i commenti giunti dal mondo della politica. Marco Dreosto, senatore e segretario della Lega in Friuli-Venezia Giulia, dice: “Questo Governo rimarca nuovamente tutta la sua attenzione a voler creare dei centri museali e culturali per tramandare alle nuove generazioni le vicende e i drammi degli italiani del confine nord-orientale e della tragedia delle foibe non solo a livello locale ma anche nazionale. Sottolineo anche che come Lega – va avanti – abbiamo fortemente voluto che il Senato approvasse dei capitoli di spesa per poter finanziare i viaggi del ricordo per le scuole e istituti superiori, affinché gli studenti di tutta Italia possano venire a visitare anche i luoghi dove sono avvenute queste tragedie. Un impegno a 360 gradi volto al ricordo affinché questi drammi non accadano mai più”.

Un plauso giunge pure da Walter Rizzetto, presidente della commissione Lavoro della Camera in quota Fratelli d’Italia: “Finalmente ci sarà un luogo in cui onorare e commemorare le vittime delle foibe e il drammatico esodo degli italiani dalle loro terre dell’Istria, di Fiume e della Dalmazia. La verità di quanto accaduto alle vittime trucidate, solo perché italiane, per ordine del maresciallo Tito – prosegue – merita la doverosa attenzione e la corretta narrazione dei fatti. Il prossimo passo è l’approvazione della proposta di legge, a mia prima firma, per la revoca a Tito della più alta onorificenza dello Stato italiano. Lo dobbiamo a tutte le persone che ancora oggi soffrono per aver perso i propri cari infoibati”.

Soddisfazione è espressa anche da Debora Serracchiani, deputata del Partito democratico, rivela: “L’iniziativa del Governo va nella direzione della legge istitutiva del Giorno del Ricordo che fu sostenuta anche dal centrosinistra e di cui, nella realizzazione del Museo a Roma, auspichiamo si rispetterà lo spirito e la complessità. Il dramma delle persone che in Istria, Fiume e Dalmazia furono espulse dalle loro case e anche uccise è un pezzo della storia d’Italia che va ricordato e onorato, come facciamo da decenni a Trieste e in Friuli-Venezia Giulia. L’esodo e le foibe – evidenzia – non sono un vessillo della destra nazionalista ma una tragedia del nostro Paese patita al termine di una guerra sciagurata poi divenuta ideologica, che nelle terre adriatiche è proseguita in altra forma oltre il 1945”.

Federico Rocca, consigliere comunale capitolino in quota Fdi, all’Opinione osserva: “È un’iniziativa importante, soprattutto per ricucire la storia del Paese, una storia spesso negata e storpiata. Abbiamo sempre faticato affinché possa diventare un patrimonio della memoria, una memoria condivisa. Grazie all’iniziativa del Governo, spero che anche il Comune dia il suo contributo”.

Aggiornato il 01 febbraio 2024 alle ore 17:44