Pochi ispettori ambientali: a Roma la battaglia agli “zozzoni” è in salita

Un servizio non idoneo. Combattere l’inciviltà nella Capitale, quando parliamo di rifiuti, diventa una missione impossibile. Soprattutto se si vuole pizzicare chi non getta il sacchetto dell’immondizia in maniera corretta. Infatti, nella Città eterna ci sono solo 22 accertatori ambientali. E, come indicato da Stefano Erbaggi, consigliere comunale in quota Fratelli d’Italia, “stando all’attuale programmazione, vengono tutti impiegati contemporaneamente nello stesso Municipio”. L’esponente di centrodestra, nel dettaglio, segnala: “Sono oltre 3mila la sanzioni da loro presentate nel 2023”. Ma di queste “2mila” sono causate “da sosta di veicoli in prossimità dei cassonetti”. Osservando poi meglio con la lente di ingrandimento, nota Erbaggi, “è inverosimile pensare che ci siano state zero infrazioni nel Municipio X da parte delle attività commerciali, o una sola infrazione in tutta la città di Roma per filtri di sigarette. È evidente che, erogato con queste modalità, il servizio risulti insufficiente a rispondere alle esigenze della Città”.

Per tutta questa serie di motivi, il consigliere di Fdi presenta una mozione, con la quale impegna il sindaco Roberto Gualtieri e la giunta a “sensibilizzare le autorità competenti a individuare soluzioni efficaci alle criticità segnalate dagli agenti accertatori, e migliorare complessivamente le condizioni di lavoro all’interno di Ama”. E, allo stesso tempo, anche a lavorare con Ama “al fine di consentire: l’adozione di tutte le misure necessarie a garantire condizioni di lavoro adeguate agli agenti accertatori, compresa l’allocazione di risorse aggiuntive e il miglioramento delle infrastrutture e delle attrezzature a loro disposizione; l’individuazione di una nuova metodologia di gestione del servizio, ribadendo l’importanza della lotta all’inquinamento ambientale e al fumo passivo; la promozione di azioni volte a rafforzare il supporto e il riconoscimento dell’importante ruolo svolto dagli agenti accertatori nella tutela dell’ambiente e della salute pubblica; non ultimo, l’incremento in termini numerici del personale”.

Aggiornato il 20 febbraio 2024 alle ore 13:44