Sostenere Trump per la nostra economia

Trovo commovente la pazienza di Donald Trump verso chi gli è planato a Washington dall’Italia, ovvero Giuseppe Conte che non sa l’inglese! Immagino Trump il giorno dell’incontro, chissà cosa deve aver pensato: manco l’inglese sa il Presidente del Consiglio che mi hanno mandato dall’Italia! Il particolare di non poco conto deve avergli dato la misura della persona ancora prima della situazione politica caotica e penosa che attraversa il nostro Paese.

Detto questo, Trump ha offerto (a gesti?) all’Italia ponti e autostrade immense, e d’oro. Sono in arrivo infatti per noi pregiati e preziosi investimenti Usa in Italia. In pratica Trump, che dobbiamo ringraziare ogni giorno di esistere, sta facendo la politica italiana, e dell’Italia in Europa. Quella politica che avremmo dovuto fare noi se avessimo avuto la possibilità, ad esempio, di votare già nel 2011, invece di subire le prepotenti astrusità e governi in violazione della Costituzione. Il nostro Paese, grazie al cielo, è lo strumento utile di Trump. Questa nostra utilità ci dà la entusiasmante possibilità di aprirci un varco e di poter contare geopoliticamente qualcosa sia in Europa che nel mondo.

“L’Italia è un grande Paese sul quale investire” ha detto Trump promettendo un sostegno economico concreto a noi tutti. Quando ad esempio salirà di nuovo il famoso spread (e salirà quasi di sicuro ad ottobre 2018 con la Finanziaria), sarà Donald Trump a calmierare la situazione con Bridgewater, Aqr, Glg, Ahl, Citi, Jp Morgan, Blackrock, Pimco, Prudential, Dodge & Cox, fondi pronti a darci dentro e fare man bassa di titoli a prezzi d’occasione.

Intanto, già molti di tali fondi sono già all’opera d hanno già avuto l’effetto di bilanciare i rendimenti mitigando a ribasso l’andamento dello spread sul bund tedesco (quattro miliardi di bot su cinque miliardi sono stati presi da Citi e Jp Morgan). Se in Italia riusciremo a tenere a bada la sinistra antidemocratica e davvero molto poco progressista, a Goldman Sachs penserà Trump, così come allo spread di questo nostro nuovo e fortunato governo. Ad ottobre 2018 dunque non ci saranno problemi, così come non avremo problemi grazie alla pioggia di investimenti industriali , manifatturieri e della difesa che ci coleranno addosso sempre grazie al volere di Trump.

Morgan Stanley è entrata già nel capitale di Dema, azienda di Pomigliano d’Arco; Blackrock sta studiando investimenti in Campania e in Puglia, Italo, il fondo Elliot, il Milan e Tim, probabilmente Carige, stiamo letteralmente aprendo le braccia alla nostra futura ricchezza. L’Italia deve, dal canto suo, riequilibrare verso gli Usa lo squilibrio commerciale di circa 30 miliardi, e lo si può fare restituendo in difesa, cioè nel comparto della difesa, a Lockheed Martin e Boeing.

L’Italia poi non dovrà lasciare l’Afghanistan, ovviamente non il Tap (che è strategico per gli Usa e con cui Trump rifila uno sganassone alla cancelliera Angela Merkel e ci aiuta in Libia contro il losco Emmanuel Macron). Il centrodestra all’attuale governo deve mettere a tacere quella parte di Movimento 5 Stelle che ci vuole rovinare dicendo no a tutto, al gasdotto Tap come all’infrastruttura d’intelligence della Marina Usa in Sicilia: il Muos. L’amicizia Italia-Usa è fondamentale per il nostro Paese.

Aggiornato il 02 agosto 2018 alle ore 01:20