Il “sistema” siamo noi

Si sente spesso dire che le forze “anti-sistema” e populiste sono uscite dal voto elettorale del 4 marzo 2018. Ma non è vero. Ciò che è uscito dal voto è esattamente ciò che hanno votato e scelto la maggioranza degli italiani che sono (e siamo) il “sistema”. Chi è infatti “il sistema” se non chi è alla base della democrazia? Gli italiani che scelgono sono “il sistema”, non altri. Se il presunto “sistema” che molti oggi in Italia dicono di voler mantenere opponendosi al legittimo voto democratico fosse davvero tale, da quale fonte od origine verrebbe la sua legittimazione? Esiste una democrazia parallela alla nostra? Io non la vedo, la Costituzione non la prevede. Non c’è. Il nostro “sistema” è solo quello cioè dell’ordinamento che, tramite il voto democratico elettorale, compone se stesso e si fa tale. È la maggioranza stabilita che dà e “fa” il “sistema”.

 

Quello che oggi si accusa essere uno sorta di stato confusionale della democrazia è, al contrario, la sua situazione più dinamica: non è il caos, ma è lo svolgimento della democrazia. Per questo non c’è affatto di che allarmarsi, non c’è nessun terremoto o attacco alla stabilità, ma l’ordinario e legittimo attuarsi del nostro metodo democratico. Avremmo dovuto piuttosto prendercela con quanto accaduto in precedenza e cioè la fissità e mancata dinamicità, ripetitività, in cui il nostro Paese si trovava. Si trattava, prima sì, di anti-sistema, perché era un sistema incagliato. Non è un caso che oggi le persone e i politici più vecchi si oppongano e facciano fatica a comprendere il normale avvicendamento della democrazia e del sistema democratico.

 

Oggi ad esempio è molto più anti-sistema un Presidente della Repubblica che non voglia attuare la volontà legittima elettoralmente espressa dagli italiani; che non voglia cioè svolgere il compito a lui affidato e previsto dalla Costituzione, arrogando a sé poteri, funzioni e compiti che non ha. Vale a dire che adombrare o sostenere, minacciando, l’utilizzo di funzioni che non spettano al capo dello Stato per Costituzione, è fortemente anti-sistema. Il sistema è ciò che gli italiani hanno deciso e che si va componendo. Sergio Mattarella minaccia al contrario di voler decidere lui. Vale più uno solo non eletto dai rappresentati ma nominato - contestato - da forze politiche non elette, oppure la maggioranza che compone il nostro sistema ordinamentale italiano? Più precisamente: vale di più la scelta elettorale e il dettato costituzionale o la decisione discrezionale - destinata ad essere immantinente arbitraria - di uno solo non scelto? Il sistema è la maggioranza degli italiani, così è previsto dalla Costituzione.

Aggiornato il 13 maggio 2018 alle ore 12:37