La dittatura presidenziale

La democrazia secondo Sergio Mattarella: decide lui. Contro il voto degli italiani. Mattarella, colui che da Presidente della Repubblica dovrebbe rappresentare sommamente gli italiani, come nella peggiore tradizione di Giorgio Napolitano, manda a casa un intero governo espresso dalle forze politiche uscite vincenti alle ultime elezioni e scelte dagli italiani. Tutto questo perché Paolo Savona non gli garba. Non si può neanche dire che il problema sia stata la scelta di un tecnico al posto di un politico nella persona di Savona, dato che pochi giorni prima lo stesso capo dello Stato aveva avallato la scelta di un tecnico come presidente del Consiglio, cioè Giuseppe Conte. 

Mattarella, va ricordato, è il factotum di Napolitano, “scelto” (si fa per dire) da Matteo Renzi, non eletto, è contestato già alla nomina, come adesso. Può un uomo solo, contro la maggioranza di sessanta milioni di italiani, decidere come gli pare? Cosa pensa di fare con Carlo Cottarelli, anche lui mai, al posto degli eletti dalla maggioranza? Quale legittimazione viene dal mancato rispetto del voto e delle scelte degli italiani? Chi è oggi il presidente degli italiani? Chi c’è o meglio chi occupa il Quirinale? Può ritenersi legittimo, per nomina, per comportamento e azioni? Conte si è presentato agli italiani come “l’avvocato del popolo”, ma era solo una finta per svolgere e inserire nel curriculum la presidenza del Consiglio dei ministri.

L’Europa non è una camicia di forza, così come l’Italia non può essere una non/democrazia. Mattarella si è messo in un vicolo cieco, i suoi novelli governi non andranno molto lontano. In più, il capo dello Stato ha fatto stralcio degli italiani e delle loro scelte, li ha indispettiti,  incattiviti. Così non si fanno gli interessi degli italiani. Soprattutto economici.

Insomma, continua la saga in Italia dei governi illegittimi e non eletti. Non sapevamo di trovarci in una dittatura presidenziale.

 

Aggiornato il 28 maggio 2018 alle ore 19:47