Che vita è? Una vita da secondo. Che poi può capitare che non si vede la porta. Quella di calcio. Il portiere di riserva… che ruolo amaro. Anche se alla fine in bacheca raccogli coppe, scudetti e tutto il cucuzzaro. Anche il fatto che la speranza ultima a morire, alla lunga, diventa un sogno. Prendiamo il caso di Luciano Bodini di Leno (Brescia). Arriva nella Juventus che tra i pali ha Dino Zoff, un ragazzetto – all’epoca – di 38 anni. Ne giocherà titolare un altro paio. A quel punto per Bodini potrebbe aprirsi un nuovo capitolo, invece ecco Stefano Tacconi. Niente da fare. Avrà il suo spazio, ma sempre all’occorrenza. Con delle gioie (vedi la maglia numero uno indossata nella finale di Supercoppa europea vinta 2-0 contro il Liverpool, nel gennaio del 1985).
Altra storica riserva è Astutillo Malgioglio, vice del Ragno Nero Walter Zenga all’Inter. Ma anche Giulio Nuciari, tra Sampdoria e Milan. O per esempio Raffaele Di Fusco, che al Napoli, che una volta ha l’opportunità di giocare – ma in attacco – sostituendo Careca.
Altri nomi di questo scacchiere sono Michelangelo Rampulla (autore anche di un gol in Atalanta-Cremonese), Nando Orsi o Marco Ballotta. Poi da secondi puoi trovare anche la gloria. Vedi Nigel Spink. Ma questa è un’altra storia.
Aggiornato il 29 marzo 2024 alle ore 16:57