Il buio oltre il Biscione

La giustizia sportiva ha assolto Francesco Acerbi dalle accuse di razzismo. La Figc, dopo aver ascoltato le testimonianze dei due calciatori coinvolti nello scandalo – il difensore dell’Inter e Juan Jesus del Napoli – ha dato ragione all’ex Lazio. Assolto per mancanza di prove. Eppure i video dell’episodio, in cui il difensore partenopeo lamenta un’offesa grave di stampo razzista da parte di Acerbi, sono molti. È vero, tutti i filmati riguardano ciò che è successo dopo, la prova della “pistola fumante” non è arrivata né alla giustizia sportiva né al pubblico pagante ma, come ha confermato anche la Federazione, l’offesa c’è stata. “Essendo raggiunta sicuramente la prova dell’offesa, ma rimanendo il contenuto gravemente discriminatorio confinato alle parole del soggetto offeso, senza alcun ulteriore supporto probatorio e indiziario esterno, diretto e indiretto, anche di tipo testimoniale non si raggiunge nella fattispecie il livello minimo di ragionevole certezza”, ha spiegato il comunicato della Figc.

Fino a prova contraria quindi, Francesco Acerbi non ha apostrofato in maniera discriminatoria il suo avversario, perché non c’è una prova schiacciante dell’accaduto. Il Napoli ha quindi ribadito: allora il colpevole è Juan Jesus? “Il principio di maggiore probabilità di un evento, ampiamente visibile dalla dinamica dei fatti e dalle sue scuse in campo, che nella giustizia sportiva è preso in considerazione, scompare in questa sentenza. Restiamo basiti”, ha risposto alla sentenza la squadra partenopea. Ma riavvolgiamo le lancette di qualche anno. Mancano 3 giorni al Santo Natale (siamo nel 2020) e nel corso di Pisa-Chievo Verona del campionato di Serie B l’attaccante dei toscani Michele Marconi ha pensato bene di rivolgersi al centrocampista dei gialloblu Joel Obi con le parole “la rivolta degli schiavi”. Stessa dinamica, stesso tono di voce del diverbio tra Acerbi e Juan Jesus. Marconi è stato squalificato per 10 turni di campionato.

A questo punto, cercando congruenza (non trovata) con i precedenti, ai più maliziosi verrebbe quasi scontato di fare l’equazione Stefan De Vrij infortunato uguale Acerbi assolto. Ma non è qui che troveranno spazio i ragionamenti di chi grida al complotto. Tuttavia, questa decisione della Federazione entrerà sicuramente nella storia, perché d’ora in poi i tifosi di tutta Italia si aspetteranno, prima di vedere i propri giocatori squalificati per ingiurie agli ufficiali di gara, agli altri calciatori, alle curve o – perché no – alla divinità di turno, una strenua ricerca dell’inconfutabile prova tivù. Chissà, magari Bryan Cristante prima di essere squalificato e multato aveva solamente detto al cieloporto mio zio”.

Aggiornato il 27 marzo 2024 alle ore 15:30