Il figlio di Giulio Andreotti, Stefano, ricorda suo padre sia a livello personale che come figura politica, in un confronto tra passato e presente contraddistinti però sempre dallo stesso fil rouge: la serietà.
Dalla politica estera del Governo Meloni alla passione per la Lazio (in contrapposizione con il padre, noto romanista), Stefano Andreotti ci regala un quadro complessivo della società di ieri e di oggi, puntando sulla testimonianza di quella vastissima documentazione che il padre lasciò all'Istituto Luigi Sturzo ancora in vita nel luglio 2007. L’archivio conserva documentazione relativa alla sfera sia privata che pubblica di Giulio Andreotti e permette di ripercorrere la sua lunga attività di uomo di governo e di partito, di studioso, di giornalista e di saggista. Le carte ne documentano il ruolo istituzionale, come ministro e presidente del Consiglio dei ministri, con particolare riguardo alla politica estera e comunitaria, l’attività nel partito della Democrazia cristiana, ma anche i rapporti con istituzioni e personalità della Chiesa, della cultura, dell’arte, dello sport, sia a livello nazionale che internazionale.
Aggiornato il 07 ottobre 2024 alle ore 11:56