Giustizia: è l’ora di riforme serie (che non faranno)

Due parole in libertà sullo scandalo che comprometterà del tutto la fiducia nella Giustizia, con gravi (ed irreparabili) danni per il Paese.

La prima. Bisogna essere coerenti: la diffidenza (o lo scetticismo) verso l’attendibilità dei cosiddetti pentiti deve valere sempre e per tutti. E le doverose verifiche sono ineludibili. Un consiglio: chiedersi sempre “se toccasse a me”.

La seconda, per addetti ai lavori. A volte circolano atti non inclusi nei fascicoli e non conosciuti da tutte le parti del processo (in genere, i difensori). Possiamo dire che in questi casi il processo è giusto?

Ora, due domande: chi ha creato il mostro? A chi giova?

Se non risolveremo questi problemi, assisteremo a vicende analoghe per i prossimi trent’anni e forse anche oltre. È ora di riforme serie, nell’interesse di tutti. Ma non le faranno.

Aggiornato il 06 maggio 2021 alle ore 17:33