Giustizia: è l’ora di riforme serie (che non faranno)

giovedì 6 maggio 2021


Due parole in libertà sullo scandalo che comprometterà del tutto la fiducia nella Giustizia, con gravi (ed irreparabili) danni per il Paese.

La prima. Bisogna essere coerenti: la diffidenza (o lo scetticismo) verso l’attendibilità dei cosiddetti pentiti deve valere sempre e per tutti. E le doverose verifiche sono ineludibili. Un consiglio: chiedersi sempre “se toccasse a me”.

La seconda, per addetti ai lavori. A volte circolano atti non inclusi nei fascicoli e non conosciuti da tutte le parti del processo (in genere, i difensori). Possiamo dire che in questi casi il processo è giusto?

Ora, due domande: chi ha creato il mostro? A chi giova?

Se non risolveremo questi problemi, assisteremo a vicende analoghe per i prossimi trent’anni e forse anche oltre. È ora di riforme serie, nell’interesse di tutti. Ma non le faranno.


di Mauro Anetrini