Guardateli bene. Sono pannelli solari: producono energia pulita – “verde” – che attingono gratuitamente da una fonte di fatto (e per ora) inesauribile; rappresentano un salto in avanti decisivo per il rispetto dell’ambiente e della salute; sono la speranza in un futuro migliore. Costano molto denaro, però. Non nascono nei prati tra le primule e impongono investimenti seri, da pianificare con attenzione.
Investimenti che, realisticamente, risultano sostenibili soltanto per le imprese che possono permettersi di farlo senza dissestare i bilanci o distruggere il patrimonio. Servono soldi, per avere i quali è necessario produrre utili.
Ecco il punto. Se non si producono utili, ogni aspirazione diventa pura velleità, quando non si traduce in spesa intollerabile.
Chi “fa” utili nel rispetto delle leggi produce ricchezza, posti di lavoro e contribuisce al miglioramento della società, al consolidamento dei diritti e alle prospettive future. Soltanto chi produce utili può avere dei sogni e sperare di realizzarli.
Quando vedete dei pannelli solari, se potete, chiedetevi quanto costano, chi li ha pagati e se produrranno energia sufficiente a consentire di recuperare l’investimento. L’unica politica davvero ambientalista si risolve in questo: avere il denaro per proteggere l’ambiente e la salute.
Immorale, per dirla tutta, è scaricare le perdite sui cittadini, facendone dei sudditi disoccupati.
Aggiornato il 09 marzo 2021 alle ore 12:33