#Albait. Finita la Guerra, vincere la Pace con l’Europa

La guerra tra Hamas e Israele ha creato una profonda spaccatura sociale, arrivando a dividere amici, partner, famiglie. La fine delle ostilità apre la strada a superare queste fratture familiari e amicali, ma soprattutto a vincere la pace. Ne abbiamo parlato ieri, all’Assemblea Regionale Siciliana, nella Sala Rossa, con Marco Taradash, Nane Cantatore, Vicky Amendolia, Pier Virglio Dastoli, Antonio Matasso e tanti altri ospiti. La pace in Israele e Gaza e il sostegno all’Ucraina sono interessi europei. La pace ha però bisogno del nuovo soggetto europeo che non c’è: l’Europa sovrana. Anzi, dei suoi cittadini sovrani, capaci di dare un taglio alla retorica della “cessione”’ della sovranità popolare.  La sovranità dobbiamo conquistarla. Ci saremo riusciti quando avremo partiti europei, che rappresentino la sovranità popolare in un Parlamento unitario. Questa è l’idea di democrazia che ci spinge a difendere la vita umana aggredita dai conflitti: in Israele il 7 ottobre ad opera di Hamas, e in Ucraina sistematicamente dal 2014.

Le Lezioni di Golda Meir e la Vittoria della Pace

Per quel che riguarda Israele, dobbiamo rifarci alla lezione di Golda Meir. Figura storica e massiccia della sinistra laburista. Lei era sicuramente sionista. Sionisti sono i sostenitori del diritto degli ebrei a vivere in un Paese che offra sicurezza. Il diritto alla sicurezza è inalienabile ed è premessa della libertà. Golda lo aveva ben chiaro. Ed è per questo che spiegò che non sarebbe mai riuscita a perdonare gli arabi per costringere Israele a uccidere. Chiese agli arabi di amare la vita propria e dei loro figli, più che odiare Israele. Sting ripeté molti anni dopo questa speranza in una canzone dedicata ai russi.

Pace, Socialdemocrazia e liberalismo europei

Questi insegnamenti sono sintesi liberale e socialdemocratica, oggi. Sono il catalizzatore per la costruzione della pace. Aiutiamo i musulmani di Gaza e Cisgiordania verso la naturale evoluzione democratica e liberale di un Paese che per essere sicuro, deve approdare alla scoperta della libertà individuale e della sicurezza. La umma come comunità di uguali si sposa con i principi di democrazia e libertà. Nell’Islam il rapporto tra fedele e divinità non richiede alcuna mediazione. La retorica omicida non è seminata dagli individui, ma dai dittatori. La democrazia è necessaria per la salvaguardia degli stessi musulmani. Mentre si svolgevano gli attacchi e i bombardamenti di Israele, pochi hanno dato retta agli arabi che denunciavano le esecuzioni sommarie operate da Hamas. Famiglie distrutte per smania di potere ossessivo. C’è bisogno di democrazia per sconfiggere Hamas, jihadisti, dittatori che distorcono l’idea di fratellanza musulmana per disegni di potere stragista. Dobbiamo vincere la pace.

Una Missione Europea per la Democrazia

Se l’Unione Europea lancerà una missione politica, culturale e umanitaria per costruire un ambiente democratico a Gaza e lungo le sponde del fiume Giordano, vinceremo la pace. L’Onu e la sua agenzia Unrwa hanno fallito. Anzi, sono state strumento di propagazione dell’odio come dimostra la signora Francesca Albanese ogni volta che apre bocca. L’Europa ha la possibilità costitutiva di supportare Israele e i due nuovi Stati arabi per farli diventare insieme cosmopoliti, ricchi, pacifici, sicuri. Siamo riusciti a farlo nell’Europa dell’Est quando era comunista. La chiave politica è la libertà individuale, quella religiosa è la misericordia, concetto comune alle tre religioni bibliche o coraniche che dir si voglia.

Questa pace è raggiungibile. Richiede il nostro impegno europeo.

Aggiornato il 10 ottobre 2025 alle ore 10:43