Chiara Appendino rilancia lo spirito originario del Movimento 5 stelle. La vicepresidente pentastellata ed ex sindaca di Torino invita dirigenti e militanti a una profonda riflessione. “Questo – sottolinea intervistata dal Fatto quotidiano – non è il momento per un’alleanza strutturale con il Partito democratico. Prima di ogni altra cosa, il Movimento deve ridarsi un’identità e una visione. Non riusciamo più a parlare agli esclusi, a tante persone in difficoltà, e allora dobbiamo essere più netti e radicali nelle proposte, darci nuove battaglie identitarie”. In Liguria, spiega Appendino, il M5s è andato male perché “non siamo riusciti a costruire un progetto per una vera alternativa alla destra degli affari e degli interessi, quella dell’ex presidente regionale Giovanni Toti”. Inoltre, “a capo della coalizione non c’era una figura innovativa e credibile per i nostri elettori, che potesse garantire discontinuità. Molti degli elettori del M5s non sono andati a votare proprio per questo, perché non riuscivano a distinguere tra i due campi”.
Per Appendino, “Conte non è certo in discussione. Ma lo ripeto, dobbiamo essere più netti nelle scelte. E in generale non dobbiamo apparire subalterni rispetto al Pd, come talvolta è sembrato”. A fine mese c’è la Costituente: “Voglio essere chiara: io non penso che il Movimento possa rilanciarsi solo cambiando alcune regole – sostiene l’ex sindaca di Torino – per me modificare la norma dei due mandati non è un tabù, mentre penso che il simbolo non si debba toccare. Ma il punto restano l’identità e i temi, e come tornare a parlare ai tanti che non vanno più a votare. La Costituente deve servire a fare chiarezza su questo. Se diventasse solo una battaglia di personalismi, sarebbe un’occasione persa e un grave errore”. Appendino, infine, avverte: “Il rischio è che il M5s diventi insignificante, e che non riesca più a incidere nel Paese, ma io non voglio arrendermi a questo. Penso che abbiamo ancora molte battaglie da fare”.
Frattanto, Luigi Bisignani, in un’analisi ospitata dal sito di Nicola Porro, sostiene che, “in attesa della sbandierata Assemblea costituente del M5s e con lo spettro di un colpo di scena di un furente Beppe Grillo – l’avvocato del popolo si sta rimboccando le maniche. Se disarcionato, proverà a puntare su un volto femminile per la successione”. Secondo Bisignani, l’ex premier “ha già in mente tre donne di ferro tra le quali scegliere: Alessandra Todde, l’eroina sarda che, grazie a una politica e a una comunicazione efficace, sta facendo reale opposizione al Governo Meloni; Barbara Floridia, presidente della Commissione di vigilanza Rai, fautrice del digitale e dell’Intelligenza artificiale, grazie alla storica vicinanza con Davide Casaleggio nonché custode della “fu” Piattaforma Rousseau; last but not least, Chiara Appendino, ex sindaca di Torino, azzoppata dai giudici. Ma Conte ama fantasticare e, visto che il desiderio di rientrare a Chigi è al momento infattibile, ha deviato le sue fantasie e ora sogna perfino di essere “adottato” da Marina Berlusconi. Pare che i due si siano incontrati in gran segreto e che il leader pentastellato ne sia rimasto affascinato”.
Aggiornato il 04 novembre 2024 alle ore 14:32