“Dopo l’articolo 1 della Carta, per il quale La sovranità appartiene al popolo, che la esercita nelle forme e nei limiti della Costituzione, c’è anche l’articolo 11, secondo cui l’Italia consente, in condizioni di parità con gli altri Stati, alle limitazioni di sovranità necessarie ad un ordinamento che assicuri la pace e la giustizia fra le Nazioni; promuove e favorisce le organizzazioni internazionali rivolte a tale scopo”.
Così Enzo Palumbo, presidente di Democrazia liberale, che prosegue: “Abbiamo anche l’articolo 117, comma 1, per il quale La potestà legislativa è esercitata dallo Stato e dalle regioni nel rispetto della Costituzione, nonché dei vincoli derivanti dall’ordinamento comunitario e dagli obblighi internazionali. Il combinato disposto di queste norme sta a significare che una parte della sovranità dello Stato, previ appositi trattati e a condizioni di reciprocità, può essere trasferita a Enti sovranazionali (Unione europea, Banca centrale europea, Corte di giustizia dell’Unione europea, Nato, Onu). Quali Enti – insiste – a loro volta diventano titolari di una parte della sovranità dello Stato italiano, come di altri Paesi, acquisendo quindi una loro propria sovranità, come in effetti è avvenuto in questi 76 anni di vigenza della nostra preveggente Costituzione”.
Infine, chiosa: “E non c’è nulla di men che corretto se il Presidente della Repubblica, Sergio Mattarella, parla anche di sovranità europea, mentre chi lo ha contestato, chiedendone le dimissioni e ipotizzando una sorta di attentato alla Costituzione, ha perso una buona occasione per tacere”.
Aggiornato il 05 giugno 2024 alle ore 11:35