Piantedosi: “Scontri sono casi isolati”

Il diritto a manifestare liberamente in Italia è garantito da sempre a tutti ma va coniugato con il rispetto delle regole. Quindi, ben vengano i ragazzi che manifestano il proprio pensiero e anche dissenso ma questo deve necessariamente avvenire in un quadro pacifico e sano. Va rispettato però anche il lavoro delle forze dell’ordine che si impegnano giornalmente, tra mille difficoltà, per garantire la nostra sicurezza”. Lo dichiara il senatore di Fratelli d’Italia, Domenico Matera.

“Se ci sono stati episodi da approfondire – insiste – mi sarei aspettato un coro unanime su queste basi, anziché strumentalizzare anche qui gli episodi pur di attaccare il Governo. Ideologizzare ogni episodio, orientare l’opinione pubblica a una divisione a prescindere non fa altro che alimentare le tensioni contro il Governo, anche quelle più gravi giustamente stigmatizzate dal Presidente Mattarella”.

Intanto, nella riunione di oggi al Viminale con i vertici delle organizzazioni sindacali confederali, a quanto si apprende da fonti del Ministero, il ministro dell’Interno, Matteo Piantedosi, parla di “massima fiducia di tutto il governo nei confronti delle forze di polizia”. Inoltre, ricorda che le donne e gli uomini in divisa sono “servitori dello Stato e lavoratori che svolgono un ruolo fondamentale a presidio della sicurezza e della legalità”. A seguire, rimarca che ci troviamo davanti a casi isolati “in corso di valutazione e non è mai intervenuto alcun cambio di strategia in senso più restrittivo della gestione dell'ordine pubblico. Negli scorsi anni sono avvenuti accadimenti analoghi con incidenti ancor più gravi”.

Piantedosi, in più, condivide le parole del Presidente della Repubblica, Sergio Mattarella. E aggiunge che l’autorevolezza delle forze di Polizia “non si nutre dell’uso della forza ma affonda nel sacrificio di centinaia di caduti nella lotta al terrorismo e alla criminalità, nella leale difesa delle istituzioni democratiche anche negli anni più bui della Repubblica, nella capacità di accompagnare con equilibrio e professionalità lo sviluppo della società italiana”. Inoltre, condivide anche l’altro richiamo precedente del Presidente contro la “intollerabile serie di manifestazioni di violenza: insulti, volgarità di linguaggio, interventi privi di contenuto ma colmi di aggressività verbale, perfino effigi bruciate o vilipese”.

Come appreso da fonti del Viminale, Piantedosi aggiunge che è in corso un’indagine da parte della magistratura che farà piena luce su quello che è accaduto a Pisa “anche grazie a una completa documentazione messa subito a disposizione, completa di materiale videofotografico realizzato dalla Digos durante la manifestazione, prassi consolidata che garantisce sempre la massima trasparenza degli operatori”. “Il Governo – ribadisce Piantedosi – non ha cambiato le regole di gestione dell’ordine pubblico; i responsabili della sicurezza agiscono sul territorio sulla base di valutazioni fatte sul posto e non seguendo fantomatiche indicazioni da parte del livello politico; nessuno ha interesse ad alzare il livello di tensione durante le manifestazioni e men che mai il Viminale che, insieme a tutti gli appartenenti alle forze dell'ordine, ha come prioritario obiettivo che ogni evento si svolga in maniera pacifica indipendentemente dal loro contenuto”.

“Abbiamo chiesto l’incontro al ministro Piantedosi appena abbiamo avuto notizie degli incidenti di Pisa e lo ringraziamo per la disponibilità. Ovviamente non è tollerabile che dei ragazzi siano manganellati e abbiamo chiesto al ministro di identificare i responsabili in un processo che sicuramente va identico punito”: questo il pensiero del segretario generale della Uil, Pierpaolo Bombardieri, dopo l’incontro con il ministro dell’Interno. “Non abbiamo parlato di codici identificativi per i poliziotti, però abbiamo chiesto che ci sia una chiara identificazione dei responsabili, una chiara identificazione della catena di comando. La responsabilità è degli ultimi poliziotti che hanno inseguito i ragazzi con le mani alzate o c'è stato un comando? Ovviamente sia il ministro sia il capo della polizia hanno detto che stanno facendo tutte le indagini necessarie a capire”.

Aggiornato il 26 febbraio 2024 alle ore 17:08