Sgarbi: “Mi dimetto da sottosegretario”

“Mi dimetto con effetto immediato da sottosegretario del Governo e lo comunicherò nelle prossime ore alla Meloni”. Questo quanto annunciato da Vittorio Sgarbi, a Milano, durante l’evento La Ripartenza, organizzato dal giornalista Nicola Porro. “Mi dimetto e lo faccio per voi – continua – adesso sono solo Sgarbi, non sono più sottosegretario”.

“Io sono noto per le mie imprecazioni e per le capre non ho nessuna volontà di crudeltà e di morte per nessuno. Mi scuso con i giornalisti che si sentono in pericolo di morte, perché ho detto vorrei che tu morissi. Mi scuso, per chi l’ha interpretato in una trasmissione che è stata particolarmente cruda – continua – ma che era sostanzialmente una trasmissione con un'intervista non autorizzata, non voluta. Non essendo un’intervista, io ho fatto imprecazioni, che sono sembrate anche a qualche giornalista offensive. Io ritiro il mio augurio di morte, mi scuso di averlo pensato e non sono più neanche in sottosegretario. D’ora in avanti, augurerò la morte senza essere responsabile di essere sottosegretario”.

“È un colpo di teatro” prosegue “sono due ore che medito se farlo o se non farlo. Io parlo da questo momento libero del mio mandato di sottosegretario. Avete comunque un ministro e altri sottosegretari Io riparto e da ora in avanti potrò andare in tv e fare conferenze”.

“Fino a oggi Meloni è sempre stata garantista – termina – in questo momento non le chiedo niente, le invierò la lettera questa sera”. E va avanti: “C’è stata un’azione precisa per portarmi alle dimissioni. Sono oggetto di una persecuzione mediatica evidente”. Poi la chiosa al veleno: “Il ministro Gennaro Sangiuliano non l’ho sentito, non ci parliamo dal 23 ottobre quando mi ha dato la delega per andare a occuparmi della Garisenda. Non potevo sentire una persona che riceve una lettera anonima e la manda all’Antitrust. Le lettere anonime si buttano via, gli uomini che hanno dignità non accolgono lettere anonime”.

Aggiornato il 03 febbraio 2024 alle ore 10:45