“Un centro forte, alternativo a una destra pigliatutto”. È l'auspicio di Gianfranco Miccichè. L'ex leader di Forza Italia in Sicilia , oggi deputato regionale nel gruppo Misto all'Ars tende la mano al governatore. “Serve un nuovo compromesso che metta insieme tutti i centristi moderati, guardando anche al Pd e alla Lega , per fermare lo strapotere della destra”. Per Miccichè, disponibile a sotterrare l'ascia di guerra dopo le forti tensioni col presidente della Regione Renato Schifani, “la Sicilia può e deve essere ancora una volta laboratorio politico e dar vita a un centro forte che sia alternativo ad una destra pigliatutto” e “non necessariamente per soppiantarla, ma anche semplicemente per trattare con essa da una posizione politica non subalternativa”. “E questa alleanza”, sostiene l'ex presidente dell'Ars, potrebbe rilanciare “quel che resta di Forza Italia dopo Silvio Berlusconi”.
Un partito che secondo Miccichè “rischia, diversamente, di sparire”. “Può essere Renato Schifani a mettere insieme queste forze ea passare alla storia politica di questo Paese realizzando un nuovo grande soggetto politico di centro”, l'idea di Miccichè. “Non cerco posti per me, metto solo a disposizione la mia analisi: Schifani deve solo trovare il coraggio di farlo”. “Mi sembra che la premier Meloni sta cominciando a fare molto da sola senza tener conto degli alleati – prosegue Miccichè – e ogni giorno c'è uno scontro: tra Matteo Salvini e Guido Crosetto sul generale Roberto Vannacci ; tra Antonio Tajani e Giorgia Meloni sulle tasse e sulle banche. Non è una maggioranza facile da reggere, reggeva finché c'era Silvio Berlusconi, che chiamava tutti attorno a un tavolo e trovava sempre la mediazione. Oggi questa figura è venuta meno”.
Aggiornato il 30 agosto 2023 alle ore 18:34