De Luca affonda Schlein: “Cacicca ante litteram”

Volano mazzate sul fronte del Partito Democratico. A vergarle è Vincenzo De Luca, governatore della Campania, che senza mezzi termini attacca il segretario dem, Elly Schlein. Parole forti, che non lasciano spazio a interpretazioni: “In questa sinistra si parla e poi si vive in maniera completamente opposta. Il tema del terzo mandato viene sollevato da gente che ne ha anche sette alle spalle. L’onorevole Schlein a 30 anni ne ha già tre: Parlamento europeo, Consiglio regionale e Parlamento italiano. Una cacicca ante litteram, direbbe qualcuno”.

E ancora: “Non ho molta varietà di colori. Io vesto da vecchio burocrate, sempre grigio e blu. Non ho molta armocromia, diciamo così. Però mi darebbe fastidio dare 300 euro l’ora a una consulente per i colori, perché 300 euro l’ora sono i due terzi di una pensione al minimo e vengo da una storia nella quale queste cose sarebbero state imbarazzanti”.

Infine, come riportato sul Tempo, De Luca registra una linea politica del Pd “più che suicida, inesistente”. Non solo: “Con il mondo dell’impresa non si parla neanche, con i ceti professionali completamente estranei, con il mondo del commercio neanche una parola. Questo è il nulla... un po’ di cortei in giro per l’Italia, ma non è una proposta di Governo... Per quanto riguarda i sondaggi, nonostante siano stati gonfiati per alcuni mesi, sono quelli che sono. Tenete conto che è entrata nel Pd una componente, Articolo 1, un’esperienza politica di grande genialità che è finita come non poteva non finire: un misto di infantilismo politico e di altre cose che non vi dico”. Uno scontro senza quartiere, insomma, che – probabilmente – risente anche di passaggi non proprio digeriti, come la non riconferma di Piero De Luca, figlio del presidente campano, a vicecapogruppo alla Camera. O come il commissariamento del partito regionale sancito dal Nazareno.

Schlein, da par sua, su La7 – a In Onda – replica: “La migliore risposta alle critiche interne è il consenso dell’elettorato del Pd. Il cambiamento non piace a tutti. Io che sono stata votata per cambiare il Pd non rispondo a polemiche personali”. E, senza mai nominare De Luca, prosegue: “Rispondo con scelte politiche. Abbiamo commissariato il partito a Caserta e in Campania. Durante il congresso sono emerse irregolarità gravi in alcuni territori e, dove ci sono state, era un dovere intervenire. Chi vorrà, sarà in squadra”. Fino alla postilla: “Vorrei che ci confrontassimo su quello che dobbiamo fare, delle beghe interne non frega niente a nessuno”. Beghe che, però, ci sono un giorno sì e l’altro pure. Bene ma non benissimo, con o senza armocromista.

Aggiornato il 04 luglio 2023 alle ore 13:53