Resa nei conti nel Pd, mentre il centrodestra avanza nelle “zone rosse”

Chi vince parla. Chi perde spiega. Più che altro, dopo la mazzata rimediata tra ballottaggi e Amministrative, una situazione che ha messo a nudo tutte le falle del campo largo, Elly Schlein dovrà raccontare ai suoi una storia credibile. Sì, potrà pure convincere i dem che alle Europee è possibile il sorpasso, ma lo dovrà fare con argomenti di una certa rilevanza. Che al momento latitano. Mentre è evidente che il centrodestra, osservando i recenti risultati delle urne, sta avanzando pure nelle “zone rosse”. Come ricordato anche dal presidente del Consiglio, Giorgia Meloni: “Non esistono più le roccaforti”.

Il segretario del Partito Democratico, adesso, è nel bel mezzo di un incendio. A bruciare, di rabbia, sono le varie anime dem, che vagano in un girone dove la via d’uscita al momento non si vede. C’è chi chiede di cambiare rotta, chi è convinto che il messaggio all’esterno non sia chiaro, chi invita a Schlein ad abbandonare lo status di donna sola al comando. Insomma: che cominci a lavorare in sinergia con gli altri. Dario Franceschini prova a gettare acqua sul fuoco e in un passaggio della sua intervista su Repubblica commenta: “Lasciamola lavorare libera, non bisogna ingabbiarla”. Una resa dei conti, non c’è dubbio. Anche perché, di questo passo, è possibile solo fare di peggio.

E le prospettive non sono rosee. Le ultime Amministrative, in tal senso, danno la stura della situazione. Nei Comuni maggiori – quelli con più di 15mila abitanti – e nei capoluoghi, la voce grossa la fa il centrodestra. Mentre il Pd, dove un tempo dettava legge, ora è costretto a raccogliere le briciole. Con uno scollamento dal territorio che riflette l’immagine di una classe dirigente non più al passo con i tempi, che non sa stare a braccetto con quell’elettorato. E il vuoto lo sta colmando il centrodestra. “Da soli non si vince” dice Schlein. Però chi rischia di rimanere con il cerino in mano è proprio lei.

Aggiornato il 31 maggio 2023 alle ore 16:01