Una catastrofe. È quella della miniera del Bois du Cazier di Marcinelle dell’8 agosto 1956: 262 minatori vittime del disastro, 136 erano italiani emigrati in Belgio. Oggi è il momento del ricordo. E Giorgia Meloni, presidente del Consiglio, afferma: “L’Italia ha pagato il tributo più pesante. Italiani che avevano deciso, con sofferenza e dolore, di abbandonare la loro terra per sostenere, con dignità e spirito di servizio, la nazione che li aveva accolti. Senza pretese – insiste – ma con umiltà e dedizione. Il buio di una miniera distante migliaia di chilometri dai loro luoghi d’origine ha inghiottito le loro vite, ma la memoria di questi figli d’Italia vive ancora nella riconoscenza della comunità nazionale”.
E ancora: “L’Italia celebra la Giornata del sacrificio del lavoro italiano nel mondo, ricorrenza istituita nel 2001 dall’indimenticato ministro Mirko Tremaglia per ricordare i lavoratori italiani caduti in ogni continente e omaggiare il loro contributo allo sviluppo delle nazioni che hanno scelto come seconda Patria. Marcinelle – va avanti – è una delle pagine più drammatiche della grande storia dell’emigrazione italiana. Una storia di sconfitte, di sacrifici, di privazioni, ma anche di luminosi successi, di battaglie vinte e risultati straordinari. In questa giornata – riflette – onoriamo anche questa grande storia e rinnoviamo il legame con i nostri connazionali all’estero, uomini e donne innamorati dell’Italia e che contribuiscono a rendere la nostra Patria amata e apprezzata nel mondo”.
Questo, invece, il messaggio del Presidente della Repubblica, Sergio Mattarella: “Da ventitré anni la data del disastro minerario di Marcinelle del 1956 ha dato vita alla Giornata nazionale del sacrificio del lavoro italiano nel mondo. La portata della tragedia che sessantotto anni fa sconvolse 262 famiglie – di cui 136 italiane – le ha fatto assumere una fortissima carica simbolica. Quanto accadde al Bois du Cazier – continua – è dunque un richiamo alla memoria del sacrificio di tutti lavoratori italiani deceduti all’estero nello svolgimento delle proprie attività professionali e a quanti hanno recato il contributo della propria industriosità a Paesi anche lontani. Fin dal suo primo articolo – spiega il Capo dello Stato – la Costituzione della Repubblica stabilisce un vincolo ideale inscindibile tra democrazia e lavoro. Il pieno rispetto della dignità dei lavoratori ne è un principio fondamentale, affermato anche al livello internazionale; un obiettivo che, tuttavia, non è stato ancora pienamente raggiunto”.
Sui social il capo-delegazione di Fratelli d’Italia-Ecr al Parlamento europeo, Carlo Fidanza, chiosa: “Fu la prima grande tragedia nazionale del nostro Dopoguerra, che accendeva i riflettori su una generazione di lavoratori emigranti italiani che fecero dell'umiltà e del sacrificio il loro essere. Dal 2001, per volere dell’indimenticato Mirko Tremaglia, l’8 agosto è la Giornata del sacrificio del lavoro italiano nel mondo. Oggi, come ogni anno, ricordiamo quei morti e mandiamo un abbraccio ai nostri connazionali all’estero”.
Chiude Elisabetta Casellati, ministro per le Riforme istituzionali e la Semplificazione normativa: “Questo dramma rappresenta per l’Italia un simbolo doloroso dell’emigrazione e del prezzo pagato in vite umane, ma anche un duro monito nella battaglia per la sicurezza sul lavoro. Oggi, in Italia e in Europa, abbiamo il dovere di mantenere viva la memoria di quelle vittime e di rinnovare il nostro impegno per una cultura del lavoro che, ovunque e in ogni settore, protegga i lavoratori, tuteli i loro diritti e difenda la loro dignità”.
Aggiornato il 08 agosto 2024 alle ore 16:13