ArcelorMittal, il 27 novembre l’udienza sul ricorso ex Ilva

Sergio Mattarella si confronterà, ancora una volta, con il dossier dell’ex Ilva. I tre segretari confederali di Cgil, Cisl e Uil saranno ricevuti alle 19.30 al Quirinale. L’oggetto dell’incontro è il futuro dell’acciaieria dopo l’addio di ArcelorMittal. Intanto, Claudio Marangoni, il presidente della sezione specializzata in materia d’impresa del tribunale di Milano che ha fissato per il prossimo 27 novembre l’udienza sul ricorso cautelare dei commissari ex Ilva, ha invitato ArcelorMittal “a non porre in essere ulteriori iniziative e condotte in ipotesi pregiudizievoli per la piena operatività e funzionalità degli impianti” dello stabilimento siderurgico. Lo si legge in una nota del presidente del Tribunale Roberto Bichi.

Frattanto, la Procura di Milano indaga anche su eventuali illeciti tributari e su presunti reati pre-fallimentari, con un focus sul mancato pagamento dei creditori dell’indotto, nel fascicolo esplorativo aperto sull’addio di ArcelorMittal all’ex Ilva, ancora formalmente a carico di ignoti e senza ipotesi di reato. Filoni questi che si aggiungono a verifiche su presunte appropriazioni indebite di materiale relativo al magazzino di materie prime, su false comunicazioni societarie e al mercato.

“Questi signori hanno sulla coscienza presente e futuro dell’Ilva che è Taranto, Genova, Novi Ligure che rappresenta migliaia di imprese e artigiani. Incoscienti, pazzi incoscienti coloro che al governo rischiano di far scappare le imprese che hanno investito in Italia. Prima di stracciare i contratti uno dovrebbe avere l’idea di che cosa fare per l’Italia”. Lo afferma il leader della Lega Matteo Salvini su Facebook. “Forse – prosegue – pensavano di mettere a Taranto un parco giochi? Il governo sta facendo scappare le imprese italiane e straniere. È un governo tasse, sbarchi e manette ma l’Italia a furia di queste cose rischia di andare a fondo e noi cercheremo di impedirlo con ogni mezzo democraticamente permesso. Alla guida c’è gente che non sa guidare una bici e vuole salvare il Paese. Questi vogliono solo salvare la poltrona di un governo che ha perso credibilità”.

Se ArcelorMittal non rivede la decisione di lasciare Taranto, per l’ex Ilva scatterà “l’amministrazione straordinaria, con un prestito ponte” da parte dello Stato in modo da riportare l’azienda sul mercato entro un paio d’anni. Così il ministro per gli Affari regionali Francesco Boccia ha risposto a chi gli chiedeva quale fosse il piano B del governo per l’ex Ilva.

Le aziende dell’indotto dell’ex Ilva di Taranto sono in presidio davanti alla portineria C dello stabilimento siderurgico con dipendenti e mezzi per protestare contro il mancato pagamento delle fatture da parte di ArcelorMittal e per rivendicare la continuità produttiva e occupazionale della fabbrica dopo l’annunciato disimpegno della multinazionale. Al presidio partecipano gli autotrasportatori tarantini, con i tir parcheggiati all’esterno dello stabilimento, che ieri non hanno escluso di bloccare l’uscita delle merci. Presenti anche il presidente della Regione Puglia Michele Emiliano e il presidente di Confindustria Taranto Antonio Marinaro. Le imprese dell’indotto hanno maturato crediti per circa 60 milioni di euro.

Aggiornato il 18 novembre 2019 alle ore 13:52