Il Pd è a rischio scissione

Ore febbrili quelle che precedono la direzione nazionale del Partito democratico. Il Pd si conta prima della direzione, per provare a evitare una spaccatura plateale nel parlamentino dem, che rischierebbe di aprire le porte alla scissione. La riunione convocata per decidere se aprire un tavolo con il M5S, è infatti dirottata su una discussione tutta interna, dopo lo stop di Matteo Renzi a ogni ipotesi di accordo. Sul piatto per volontà dell’ala governista c’è adesso il mandato di Maurizio Martina, che il reggente e l’ampio fronte dei suoi sostenitori ritengono delegittimato dalle sortite dell’ex segretario.

E la vigilia della riunione si trasforma in un braccio di ferro: i renziani raccolgono le firme a un documento di Lorenzo Guerini che dice “no alle conte” e “no a governi Di Maio o Salvini”. I governisti, a partire da Dario Franceschini, li sfidano a votare in direzione la fiducia a Martina. Fino all’ultimo si cerca una mediazione: spaccarsi ora accelererebbe il congresso e aumenterebbe i rischi di una rottura definitiva. Intanto a parlare è Piero Fassino. Non ha paura di pronunciare la parola che molti pensano, ma che nessuno ha il coraggio di evocare: scissione. Nelle ore drammatiche che precedono la direzione l’ex sindaco di Torino parla ad Agorà di Serena Bortone su Rai 3.

“Credo che nessuno voglia una scissione e stia lavorando per dividerci. Oggi non credo che l’esito della nostra discussione sarà una lacerazione irreversibile, ma credo che sia una discussione chiarificatrice, se è possibile traendo un punto di unità, se non è possibile andremo al voto”.

Nella mattinata si apre anche un piccolo giallo, perché prima le agenzie gli attribuiscono una dichiarazione secondo cui “il rischio di scissione c’è”, poi ritrattata dallo stesso interessato: “Contrariamente da quanto battuto da alcune agenzie non ho affatto dichiarato che ci sia un rischio di scissione. Basta rivedere e ascoltare le parole da me pronunciate durante la trasmissione per constatare che ho detto: nessuno nel Pd si augura scissioni e che nessuno ha intenzione di provocarle”.

Aggiornato il 03 maggio 2018 alle ore 14:05