Rai, tutte le sfide che attendono il nuovo direttore Orfeo

Da affrontare c'è subito il nodo sul regolamento sul tetto agli stipendi degli artisti, che consentirà di sbloccare i palinsesti che saranno presentati il 28 giugno agli inserzionisti, ma all'orizzonte c'è anche il corposo dossier del rinnovo del contratto di servizio per i prossimi cinque anni dopo l'approvazione della convenzione tra lo Stato e la concessionaria di servizio pubblico. La sfida più complessa che attende il nuovo direttore generale Mario Orfeo è, però, probabilmente quella del piano dell'informazione.

Non sono riusciti a portarla a compimento i due predecessori del giornalista: Luigi Gubitosi mise in piedi una riforma che prevedeva due newsroom ed incontrò una forte opposizione in azienda e in commissione di Vigilanza; Antonio Campo Dall'Orto decise, invece, di affidarsi a Carlo Verdelli per tentare di riorganizzare il settore, ma dopo le dimissioni del giornalista a gennaio, è stato costretto a lasciare lui stesso dopo il voto contrario del consiglio di amministrazione.

Ora Orfeo, consapevole che l'orizzonte temporale che ha davanti è di solo un anno, visto che a metà del 2018 scadrà il mandato del consiglio di amministrazione, dovrà mettersi subito all'opera, tentando di salvare parte del lavoro svolto o ripartendo da zero. Al suo fianco avrà la presidente Monica Maggioni, che ha seguito l'evolversi del piano messo a punto dal passato dg fino alla bocciatura, da lei stessa condivisa. Parallelamente alla sfida del piano dell'informazione, al nuovo direttore generale toccherà il compito di portare avanti la razionalizzazione dei costi dell'emittente pubblica e una politica di investimenti nel prodotto che garantisca maggiori sbocchi all'estero.

Il primo impegno, probabilmente già nella riunione del consiglio in programma mercoledì prossimo, sarà il regolamento sui compensi degli artisti che andranno esclusi dal limite di 240 mila euro. Lo schema esaminato dal cda nelle passate riunioni prevede la possibilità di derogare al tetto quando sussistano determinate condizioni, ancora da definire: come lavorare in un programma sostenuto dagli introiti pubblicitari almeno per il 50% o in una trasmissione di servizio pubblico che abbia un forte valore aziendale. Occorrerà, inoltre, fornire una prestazione di carattere artistico (e tra i ruoli indicati dovrebbero rientrare anche giornalisti come Bruno Vespa). Alla finestra ci sono volti noti come Carlo Conti, Fabio Fazio, Alberto Angela e Massimo Giletti.

Aggiornato il 10 giugno 2017 alle ore 10:20