Gianfranco Fini è stato condannato a 2 anni e 8 mesi. Dopo quattordici anni dall’esplosione dello scandalo della casa di Montecarlo, è arrivata la sentenza di primo grado da parte del Tribunale di Roma che ha riguardato le posizioni dell’ex presidente della Camera dei deputati e la famiglia della sua compagna, tutti accusati di riciclaggio. I giudici di Roma hanno condannato anche Elisabetta Tulliani a 5 anni, il fratello Giancarlo a 6 anni e il padre dei due, Sergio a 5 anni. Il fondatore di Alleanza nazionale non si è detto deluso. “Non sono stato ritenuto responsabile di riciclaggio, evidentemente l’unica cosa che ha impedito di assolvermi è l’autorizzazione alla vendita dell’appartamento che è del tutto evidente non è stata da me autorizzata. Me ne vado più sereno di quello che si può pensare dopo 7 anni di processi. Ricordo a me stesso che per analoga vicenda una denuncia a mio carico fu archiviata dalla procura di Roma”. Fini si è mostrato ottimista. “È giusto – ha detto – avere fiducia nella giustizia, certo se fosse un po’ più sollecita. Dopo tanto parlare, dopo tante polemiche, tante accuse, tanta denigrazione da un punto di vista politico sono responsabile di cosa? Di aver autorizzato la vendita. Non mi è ben chiaro in cosa consista il reato”. I pm, un mese e mezzo fa, nella loro requisitoria avevano chiesto otto anni all’ex segretario di An, nove alla Tulliani, dieci anni per il cognato e cinque anni per suocero. Prescritta l’accusa di associazione a delinquere, come stabilito due mesi fa, essendo stata esclusa l’aggravante della transnazionalità. Il verdetto arriva dopo sette anni dall’inizio del processo e dopo sedici anni dai fatti contestati.
La vicenda giudiziaria nasce da uno scoop del Giornale datato agosto 2010. I rapporti tra Silvio Berlusconi e Gianfranco Fini sono ormai logori. Quest’ultimo esce dal partito unico di centrodestra Popolo delle libertà per fondare da lì a breve il fallimentare Futuro e libertà per l’Italia e mettere in seria crisi il Governo presieduto dal Cavaliere che aveva stravinto le elezioni due anni prima. Tutto ruota attorno alla residenza monegasca lasciata in eredità dalla contessa Annamaria Colleoni ad Alleanza nazionale. La villa, che si trova in Boulevard Princesse Charlotte 14, venne poi venduta nel 2008 per 300mila euro al cognato dello storico esponente del centrodestra, Giancarlo Tulliani, grazie ai soldi – stando all’accusa – dell’imprenditore Francesco Corallo, accusato di associazione a delinquere finalizzata al peculato, riciclaggio ed evasione fiscale. Un’operazione svolta tramite società off-shore che, con la vendita dell’immobile nel 2015, fruttò un milione e 360mila dollari. L’inchiesta di riciclaggio ha toccato poi lo stesso Fini, che però ha sempre sostenuto di essere stato ingannato dalla compagna e dai suoi familiari.
Aggiornato il 30 aprile 2024 alle ore 13:37