Legge 122/16: tavolo tecnico al ministero della Giustizia

Il 17 maggio, presso il ministero di Giustizia, il capo dell’Ufficio legislativo dottor Giuseppe Santalucia ha ricevuto i rappresentanti della costituenda Unione Nazionale Vittime di reati violenti Federica Pagani Raccagni, Paola Radaelli con l’avvocato Massimo Proietti.

Il rappresentante del ministero di via Arenula ha dato la propria disponibilità a sottoporre al ministro e istituzioni coinvolte le richieste sugli emendamenti alla L. 122/16 - formulate dall’avvocato Massimo Proietti - e in particolare a modificare gli articoli 12 e 13 della stessa consentendo alle vittime di accedere al Fondo senza la previa dimostrazione di aver esperito infruttuosamente l’azione esecutiva nei confronti dell’autore del reato  qualora “... l’autore del reato abbia chiesto ed ottenuto l’ammissione al gratuito patrocinio a spese dello Stato...” e quindi riconoscendo – in questo caso -  una “automaticità” all’accesso.

Nell’esposizione della proposta, è stata valutata con favore anche la modifica inerente l’articolo 13 L. cit. in ordine alla individuazione di un limite proposto fra i 3mila e i 5mila euro, per le somme percepite dalla vittima a titolo di solidarietà  da soggetti pubblici o privati, così da garantire l’accesso al Fondo. L’accento posto sull’emendamento relativo all’articolo 14 L. cit. in ordine all’individuazione di un limite temporale ristretto per la liquidazione in caso di disponibilità finanziarie insufficienti nell’anno di riferimento.

L’interpretazione autentica della Legge 122/16, in ordine alla sua applicabilità ai reati interni – e non soltanto a quelli transfrontalieri – ha palesato come la necessità di una opportuna condivisione di chiarimento.

In merito alla retroattività della legge è acclarato dal comunicato stampa del Consiglio dei ministri del 31.03.2017 che l’accesso al Fondo, per l’indennizzo delle vittime di reati intenzionali violenti, sarà riconosciuto a coloro che hanno subito un reato  dal 30 giugno 2005.

Punto di stallo nell’incontro, è l’abrogazione del limite di reddito per l’accesso al Fondo e la necessaria copertura finanziaria anche in ordine alla emanazione del decreto di cui al comma 3) dell’articolo 11 L. cit. sui criteri di liquidazione atteso che la modifica (come l’adozione di criteri di liquidazione di maggiore spessore risarcitorio) impongono di concertare le relative determinazioni propositive  con il ministero delle Finanze per cui – onde non vanificare il percorso intrapreso e le possibilità di un reale successo delle iniziative in corso - sarebbe opportuno coinvolgere – con assoluta urgenza – il Mef nella persona del ministro.

Su quest’ultima improcrastinabile necessità ed in virtù dell’impegno assunto e della disponibilità dimostrata si prega il signor ministro della Giustizia di voler interporre i suoi buoni uffici per la rapida composizione di un tavolo tecnico allargato ai rappresentanti delle vittime del ministero delle Finanze e alla Presidenza del Consiglio.

Federica Pagani Raccagni

(http://bergamo.corriere.it/notizie/cronaca/14_luglio_24/ce-hanno-ammazzo-casa-ai-nostri-occhi-fd4cfc34-12ff-11e4-a7ff-409dc1c2ba25.shtml - http://www.ilgiorno.it/brescia/cronaca/omicidio-raccagni-processo-1.1304438)

 

Paola Redaelli (portavoce)

 

Massimo Proietti (avvocato)

 

(*) [email protected]

Aggiornato il 24 maggio 2017 alle ore 17:27