Milano: scontro Maroni-Sala sulla marcia pro-migranti

Sono ancora ricoverati, coscienti e sotto osservazione, l'agente della Polfer e il militare semplice dell'Esercito accoltellati da un ventenne nella serata di ieri in Stazione Centrale a Milano, mentre un caporale maggiore è stato dimesso con prognosi di 7 giorni. L'aggressore, nato in Italia da genitori marocchini, era già stato arrestato in passato per droga. Sul caso sta indagando anche la Digos per le verifiche necessarie sul movente della sua reazione al controllo, anche se allo stato non ci sono elementi che possano far pensare a un gesto terroristico. Sta seguendo la vicenda, comunque, anche il pm Alberto Nobili, capo del pool dell'antiterrorismo milanese, oltre al pm di turno Maura Ripamonti. L'uomo pare fosse già noto per le sue insofferenze ai controlli delle forze dell'ordine.

"Immigrato nordafricano, già arrestato per droga, accoltella un militare e un poliziotto durante un controllo in Stazione Centrale a Milano. E quei fenomeni del PD cosa fanno? Organizzano per sabato la "Marcia per i migranti". Ignoranti e complici, razzisti con gli italiani". ha scritto su Facebook Matteo Salvini. E gli ha fatto subito eco il capogruppo della Lega alla Camera, Massimiliano Fedriga. "Siamo alla follia. Vorremmo sapere cosa dicono Boldrini, Renzi, Alfano e tutti i ben pensanti che ancora predicano a vanvera l'immigrazione incontrollata. Altro che marcia pro immigrati, servono urgentemente controlli a tappeto, espulsioni e la chiusura delle nostre frontiere. Il Paese è completamente asservito a questa gente che altro non fa che rigettare le minime e basilari regole sociali. Criminalità, disordini, aggressioni, alla faccia della riconoscenza: sco".

Anche il presidente della Regione Lombardia, Roberto Maroni, ha chiesto l'annullamento della marcia prevista per domani a Milano: "Ho espresso, e la rinnovo, la mia solidarietà e vicinanza agli agenti che sono stati feriti e che sia opportuno, lo ripeto, annullare la marcia pro-immigrazione in segno di rispetto per le forze dell'ordine e per chi garantisce la nostra sicurezza ed esposto, purtroppo, come si vede, a rischi per la propria vita e per la propria incolumità". Invito respinto al mittente dal sindaco di Milano, Giuseppe Sala: "Resto convinto che l'accoglienza sia un dovere della nostra città e di chiunque possa alleviare le sofferenze di chi è in difficoltà serie e chiede aiuto. Per questo confermo che domani guiderò la marcia 'Insieme senza muri', per una Milano sicura e accogliente".

Aggiornato il 19 maggio 2017 alle ore 14:32