
Il mio pensiero all’inizio di questa settimana va a due personaggi che hanno, sia pure in campi molto diversi, con la loro condotta, connotato la storia italiana dell’ultimo trentennio: Enzo Tortora e Silvio Berlusconi.
Il primo per più di un decennio attraverso il mezzo televisivo ha allietato la vita degli italiani presentando programmi che avevano il grande merito di unire chi avesse avuto occasione di vederli in un unico desiderio, quello di allietare le famiglie facenti parte delle zone d’Italia spesso distanti tra loro geograficamente. Senonché a qualcuno viene in mente di collegare il nome di Enzo Tortora alla criminalità organizzata dando luogo ad un teorema accusatorio fondato sul nulla ma perorato da magistrati non degni della funzione esercitata; teorema che ha determinato prima la morte civile di un galantuomo e successivamente la sua morte fisica. Non deve pertanto meravigliare né scandalizzare la lettera del presentatore inviata alla sua compagna Francesca Scopelliti, pubblicata dal quotidiano Libero, nella quale è evidenziata tutta l’amarezza di un uomo umiliato fino “al midollo”, umiliazione che non fa desistere mai l’accusa nonostante l’inesistenza di prova alcuna sulla sua colpevolezza. Eppure tutti pagano per i crimini realmente commessi tranne i bambini, i pazzi ed i magistrati.
Il secondo, imprenditore eccellente, ebbe nel lontano 1993 durante la stagione di Mani pulite il gravissimo torto per i mestieranti della politica di scendere in politica manifestando l’idea liberale in antitesi a quella statalista e classista della sinistra cattocomunista, condividendo il sentimento maggioritario degli italiani, e sconfiggendo nel 1994 la gioiosa macchina da guerra di Achille Occhetto. Da quel momento, scatenati cielo, il Cavaliere nonostante spesso vincitore non ebbe pace e di complotto in complotto, favorito spesso dai suoi più stretti collaboratori e con il concorso della macchina giudiziaria a lui sempre ostile a causa della vergognosa politicizzazione dei magistrati divisi in varie correnti che compongono la Anf e condizionano il Cnf, è stato estromesso dalla politica istituzionale. Ma Berlusconi per carattere non si arrende mai. Ma questa volta alla amarezza politica è subentrato lo stress che ha cagionato un male che non può essere sottovalutato.
La fibra è forte e sono certo tornerà prestissimo più entusiasta di prima, a condizione che abbia finalmente il coraggio di allontanare i tanti falsi ipocriti e reagisca in modo davvero duro ai profeti di sventura, che spesso vestono il talare e che impunemente, maledicendo il Cavaliere si augurano la sua morte, senza che Papa Francesco senta il bisogno di allontanarli dalla Chiesa. Ma questo è uno strano Papato, che mentre sostiene la insostituibilità della famiglia tradizionale composta da uomo e donna, benedice le unioni civili tra persone dello stesso sesso. Ogni giorno che passa mi vado sempre più convincendo che Antonio Socci abbia perfettamente ragione quando sostiene che il Cavaliere e Ratzinger siano vittime dello stesso complotto!
Aggiornato il 06 aprile 2017 alle ore 17:11