
Le feste di Natale si stanno avvicinando e con euforia, spesso ingiustificata, i media tutti (televisioni e carta stampata) non fanno altro che parlare delle gesta nostrane ed europee del pifferaio fiorentino cercando di far dimenticare alla gente i problemi gravi che l’assillano, come se non bastasse il calcio a distrarla. Pensate che lunedì mattina a Roma non si parlava d’altro che dell’inattesa vittoria della Lazio in casa dell’Inter, salvo poi, dopo aver preso il caffè, sentir gridare i cittadini per le tante incazzature che non si placheranno neanche in tarda serata con il ritorno a casa, dove troveranno le famose bollette utili soltanto a togliere il sonno.
Se non che, sempre lunedì mattina, i media hanno avuto l’opportunità di sfruttare un evento nuovo: il risultato elettorale in Spagna; quindi i dibattiti mattutini si sono spostati sulla fine del bipolarismo in Spagna e sulla conseguente confusione politica in sintonia con la vicina Italia. Si fa la grande coalizione, come starebbe tentando di fare Renzi in Italia con la collaborazione degli ex grillini (perché tali sono i deputati Cinque Stelle dopo l’accordo sulla Consulta) e dei tanti voltagabbana (tipo Angelino Alfano e Denis Verdini) e degli altri che starebbero per abbandonare Forza Italia per dar luogo al Partito della Nazione tanto caro al pifferaio fiorentino, che con il suo fare spavaldo e spesso truffaldino, vorrebbe instaurare un regime che ormai esiste da più di quattro anni. Io personalmente, in presenza di un Governo non eletto dal popolo ed illegittimo costituzionalmente per decisione della Corte Costituzionale che ha dichiarato il famoso Porcellum (sistema elettorale con il quale deputati e senatori sono legittimati ad occupare Camera e Senato) e incostituzionale, sono convinto di vivere in un regime che di democratico non ha nulla.
Si pensi che istituzioni quali la Banca d’Italia e la Consob, presieduti e diretti da due burocrati inossidabili, in presenza di una chiara violazione delle norme che disciplinano il potere esecutivo (il decreto legislativo salva banche è un lampante esempio) litigano tra di loro pensando di scaricare l’uno sull’altro le davvero gravissime responsabilità in relazione alla sconcertante omissione di vigilanza sulle operazioni truffaldine compiute a danno dei risparmiatori da parte delle quattro banche salvate. Non tanto tempo fa, su questo quotidiano, ho portato ad esempio la triste vicenda di Finabo, società dichiarata fallita a seguito di un crac finanziario sul quale la Guardia di Finanza da diverso tempo denunziava operazioni finanziarie compiute a danno di risparmiatori e senza che l’autorità di vigilanza intervenisse.
Risultato dell’operazione: 2.500 euro di attivo e 70 milioni di passivo. Si dirà che la colpa è degli investitori poco accorti nel caso ma sentir dare da parte del dottor Vincenzo Visco, a proposito delle banche fallite ma salvate dal Governo Renzi, la medesima giustificazione è una circostanza non solo irritante ma anche offensiva nei confronti del popolo italiano che non merita di essere servito e guidato da simili personaggi le cui opere ed attività sono lautamente compensate. Ci si chiede pertanto a che cosa servono tali istituzioni se non svolgono il delicato compito burocratico affidatogli da parte del potere esecutivo rappresentato da un Governo non eletto dal popolo che in ogni caso non è più sovrano dall’avvento di re Giorgio!
Infine non posso ignorare la davvero triste vicenda che ha caratterizzato il Parlamento ed il Senato in occasione dell’elezione dei tre giudici istituzionali eletti, alla fine, solo per farla pagare a Forza Italia di Silvio Berlusconi. Per fortuna degli italiani il terzo componente eletto è davvero un grande giurista ed avvocato, Giulio Prosperetti, che ci tranquillizza tutti. Spesso capita che chi vuole fare un dispetto rimane fregato, in sintonia con il proverbio: “i pifferi di montagna andarono per suonar e furono suonati”.
Aggiornato il 08 ottobre 2017 alle ore 22:27